blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

martedì, aprile 29, 2008

E venne il tempo delle ortensie...Spartito a quattro mani

Quando nella solitudine dei miei pensieri rifletto sulla vanità del mondo e sul grande significato delle piccole cose, adoro farmi cullare oltre che dalla musica più amata anche da un libro di poesie. In questi ultimi mesi ho avuto tra le mani, assaporandolo giorno dopo giorno con piccoli e furtivi morsi, quello scritto di recente dal giornalista Rai, poeta e scrittore tarantino Enzo Quarto e sapientemente illustrato dalle leggere, quanto profonde di significato, pennellate di un artista di levatura straordinaria qual è Michele Damiani. Il libro di poesie s’intitola “E venne il tempo delle ortensie” ed è edito dalla Di Marsico Libri di Modugno (BA). Il suddetto lavoro gode, inoltre, dell’autorevole e amichevole prefazione di Raffaele Nigro. Chi scrive non è critico letterario, né si occupa di arti figurative anche se la sua Musa prediletta è pur sempre Euterpe. Leggendo e rileggendo però questo prelibato ed elegante “sillabario dei sensi”, come giustamente lo chiama Nigro nell’introduzione, ho scoperto quanto la poesia sappia e possa comunicare ad un’anima afflitta da preoccupazioni e immersa, come tante, nelle problematiche quotidiane, anche solo un breve, magico soffio di certezze e un barlume di speranza per l’insondabile Mistero del domani. Enzo Quarto e Michele Damiani attraverso un percorso armonioso che fa della malinconia, della nostalgia e dell’amore inossidabile per un Paradiso Perduto ma testardamente da riconquistare le tonalità di riferimento, ci regalano con questo prezioso “spartito a quattro mani” l’emozione di sentirci loro (indegni) compagni di viaggio. E non è poco.

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