Fondazioni liriche, Napolitano firma il decreto: previsti scioperi a catena nei teatri d'opera italiani*
"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato oggi il decreto legge per le "Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e di attività culturali", nel testo definitivo trasmesso ieri dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che riflette significativamente osservazioni segnalate al Ministro per i Beni e le Attività culturali. Il Capo dello Stato - si legge in una nota del Quirinale - "ha inoltre preso atto della conferma da parte dello stesso Ministro dell'intendimento di incontrare nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali e di tener conto, nel corso dell'iter di conversione, delle proposte dei gruppi parlamentari e degli apporti collaborativi che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo". ALLA SCALA SCIOPERO PER L'ORO DEL RENO Salta la prima alla Scala di Das Rheingold, l'Oro del Reno con cui parte la Tetralogia wagneriana dell'Anello del nibelungo diretta da Daniel Barenboim con la regia di Guy Cassiers. I sindacati hanno infatti indetto uno sciopero di quattro ore per il 13 maggio con una duplice ragione: la contrarietà al decreto sulla riforma delle fondazioni lirico sinfoniche (su cui potrebbero decidere altre forme di protesta già in giornata) e soprattutto la mancata soluzione al problema del lavoro. Le organizzazioni sindacali avevano infatti chiesto di confermare già ora i contratti per la prossima stagione agli oltre 100 stagionali. E questa mattina non è giunta la risposta che speravano. "Abbiamo chiesto alla Fondazione un atto concreto sui rinnovi per la prossima stagione - spiega una nota - a condizioni non inferiori alla stagione in corso e sulle audizioni/concorso per le masse artistiche. In assenza di una concreta risposta positiva, nel quadro delle iniziative in corso per respingere il decreto e i suoi effetti negativi anche sull'occupazione, le segreterie territoriali e l'Rsa hanno comunicato nella giornata odierna alla Fondazione la proclamazione di uno sciopero delle ultime quattro ore di ogni produzione per la giornata del 13 maggio". E quindi addio alla prima di Das Rheingold che è uno degli appuntamenti clou dell'intera stagione. SCIOPERO AL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA - In attesa che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto, sarà comunque sciopero, questa sera, al Teatro dell'Opera. Per decisione unanime dell'assemblea di tutti i lavoratori del teatro, che si è riunita questa mattina, salterà lo spettacolo del Don Chisciotte, che avrebbe dovuto avere questa sera come protagonista femminile la danzatrice coreana J. Young-Kim. La decisione, che vede schierati insieme tutti i sindacati, è stata presa - spiegano al teatro - in continuità con quello che era stato annunciato una decina di giorni fa a Milano dal coordinamento nazionale. Secondo indiscrezioni, allo sciopero di questa sera del Teatro dell'Opera, potrebbe seguire, domenica, quello della Accademia di Santa Cecilia. SINDACATI TEATRO COMUNALE, SCIOPERO L'11 I sindacati del Teatro comunale di Bologna faranno sciopero martedì, in occasione della prima della Carmen, per protestare contro il decreto legge sulle fondazioni liriche firmato oggi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Uno sciopero ancor più necessario, ha rimarcato Enrico Baldotto della Fials-Cisal, perché "qui c'é uno dei principali ispiratori del decreto ossia Marco Tutino", sovrintendente del teatro. Nessun commento specifico, invece, sul decreto: "Lo leggeremo con attenzione quando sarà pubblicato - si è limitato a dire Baldotto - forse avranno tolto i punti su cui Napolitano aveva espresso obiezioni per profili di anticostituzionalità". Intanto alle 18 una manifestazione sull'attuale situazione del Comunale, e in generale delle fondazioni liriche, è prevista all'esterno del Comunale assieme agli allievi del conservatorio e a studenti universitari. Per questa 'assemblea aperta a estranei', nei giorni scorsi i lavoratori avevano chiesto a Tutino la disponibilità del foyer Respighi. Oggi è arrivata la sua risposta. "Si ricorda che l'articolo 20 dello statuto dei lavoratori - si legge nella risposta del sovrintendente - attribuisce il diritto di assemblea solo ai lavoratori che dipendono dal datore di lavoro (e ai sindacalisti esterni, se il loro ingresso è preavvisato). Evidenti ragioni di sicurezza e di tutela dei beni impongono di escludere l'ingresso di terzi". *(Fonte: Agenzia ANSA)
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