blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

lunedì, novembre 22, 2010

Il Coro Polifonico di Ruda canta al Comunale di Monfalcone

La Stagione di Musica 2010-2011 del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, giovedì 25 novembre alle ore 20.45, con l’atteso concerto del Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro. Forte di una lunga serie di successi internazionali, il Coro propone un programma assolutamente diversificato che va da Rossini e Schubert fino alla coralità novecentesca e contemporanea di autori quali Poulenc, Arvo Pärt e Giovanni Bonato, il successore di Wolfango Dalla Vecchia alla cattedra di composizione del Conservatorio di Padova, recentemente insignito a Barcellona del prestigioso Premio “Reina Sofía” di Composizione Musicale. Costituito negli anni Trenta e rifondato nel 1945, il Coro Polifonico di Ruda ha tenuto concerti in tutto il mondo e si è affermato a numerosi premi nazionali ed internazionali. Fra i riconoscimenti più recenti figurano il trionfo al Concorso Internazionale "Franz Schubert" di Vienna del 2009, dove si è imposto nelle categorie "Cori maschili" e "Musica Sacra" e si è aggiudicato il premio per la migliore interpretazione di un brano del compositore viennese, e le due medaglie d'oro conquistate quest'anno alle Olimpiadi Corali di Shaoxing, in Cina. Fabiana Noro, già “Altro maestro del coro” presso l’Ente Lirico “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, dirige il Polifonico di Ruda dal gennaio 2003. Nel giugno 2007, al concorso "Anton Bruckner", ha ottenuto il riconoscimento di miglior direttore. Apre il concerto una pagina fra le più eseguite e toccanti del repertorio del canto liturgico ortodosso, un Padre Nostro (Oče Naš) di Nikolaj Kedrov, compositore e cantante di San Pietroburgo rimasto alla storia, oltre che per le sue opere, per aver fondato un eccezionale quartetto vocale: preghiera struggente e insieme solenne, questo Oče Naš, richiama le più belle pagine della magnifica coralità maschile sacra di Rachmaninov. Proseguono il programma tre opere schubertiane scritte negli anni Venti dell’Ottocento, accomunate da un’atmosfera intima e da un sentimento religioso intrinseco e commovente: il Salmo 23, che riprende il testo dell’Antico Testamento e che è stato accostato, per l’essenziale perfezione della scrittura, alla celeberrima Ave Maria schubertiana, Die Nacht e Ständchen, serenata notturna su versi di Grillparzer in cui si intersecano la melodia del solista e le risposte del coro. È quindi la volta del lied Wunderbar ist mir geschehen di Moritz Hauptmann, violinista, teorico e compositore dal nutrito catalogo di composizioni sia strumentali che vocali (sono oltre 200, fra spirituali e profani, i Lieder). Spontaneità e lucidità caratterizzano la Preghiera rossiniana tratta dal terzo libro dei Péchés de Vieillesse, un insieme di 14 volumi nei quali il pesarese raccoglie composizioni di diversi stili e forme, caratterizzate tutte da un linguaggio maturo e spesso pervaso da amara ironia, così come Sérénade d’hiver di Camille Saint-Saëns, intessuta di quella luminosità che soltanto le pagine dell’Ottocento francese possono restituire. La seconda parte del concerto è dedicata al repertorio contemporaneo ed esordisce con le Quatre Petites Prières de Saint François d’Assise, composte nel 1943 da Poulenc, in cui sono presenti i suggestivi espedienti tipici dell’innovativa vocalità proposta da Poulenc. Di Randall Thompson, compositore, teorico ed insegnante americano, figura fra le più significative per la musica corale nel suo paese, il Polifonico di Ruda interpreta Tarantella mentre dell’inglese Benjamin Britten viene eseguita The Ballad of Little Musgrave and Lady Barnard, una breve novella (tratta da una raccolta di racconti popolari anonimi) articolata attorno ai più classici dei temi letterari, l’adulterio e l’omicidio passionale, che Britten rivisita con lucido sarcasmo e piglio dissacrante. Pagina toccante e dall’emotività profonda è il De profundis di Arvo Pärt, rivisitazione degli stilemi dell’antichità mentre a chiudere il concerto è l’opera di un compositore veneto attivo a Padova, Giovanni Bonato, che definisce il suo Stetit Angelus una “striscia musicale”, caratterizzata dalla dilatazione della sonorità. I biglietti possono essere acquistati presso: Biglietteria del Teatro (tel. 0481 790 470, da lunedì a sabato, ore 17-19), Ticketpoint di Trieste, Libreria Antonini di Gorizia, ERT di Udine e on line sul sito www.greenticket.it.

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