Invito alla danza con Jean Françaix
Fu allievo di Nadine Boulanger, rivelandosi poi a soli vent’anni con il Concertino per pianoforte e orchestra. Parliamo di Jean Françaix compositore e pianista francese nato a Le Mans nel 1912 e scomparso a Parigi nel 1997, giusto dieci anni fa, dopo una carriera creativa lunga ed intensa. Nella sua cospicua produzione manca curiosamente uno spazio significativo dedicato al pianoforte, strumento tra l’altro che lui stesso ben suonava. L’ambiziosa etichetta barese DAD Records, creata pochi anni fa da Filippo Lattanzi e Annalisa Pisanu, ma che già vanta una trentina di stimolanti pubblicazioni discografiche (altrettante sono “in cantiere” per l’anno appena iniziato), ha raccolto i pochi titoli dedicati al pianoforte da Françaix nello spazio di un solo elegante e pur corposo compact disc. Protagonisti del cd sono le pianiste Maria Gabriella Bassi e Claude Françaix, figlia del compositore. E proprio attraverso le note di copertina contenute nel booklet, ricaviamo le riflessioni di Claude, figlia del compositore: “Attraverso i brani scelti l’ascoltatore potrà cogliere lo scopo perseguito da Jean Françaix: dar da pensare e sentire nell’animo, senza mai annoiare e ponendo il virtuosismo, arduo ma mai scontato, al servizio di idee sempre chiare; sia che esse illustrino il più possibile i difficili poemi di Paul Valéry (Eloge de la Danse), sia che esse riproducano l’impronta del più spericolato virtuosismo di un pezzo da concorso ( Sonate puor piano), sia che evochino la magia del mondo di Gutenberg (Huit Variations Gutenberg) o che si abbandonino al piacere della danza attraverso il tempo e lo spazio (Scuola di ballo, Danse des Trois Arlequins, Danses Exotiques).” Un disco, a conti fatti, di un certo interesse che permette, grazie alle deliziose quanto brillanti letture offerte da Bassi e Françaix di poter appieno apprezzare la musica di colui che a suo tempo venne definito da un critico francese una sorta di “Offenbach formatosi alla scuola di Ravel”. E questo gustoso cd, che è decisamente un autentico invito alla danza nelle sue mille preziose sfaccettature ritmiche, dà ragione a questa arguta definizione.
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