blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

venerdì, settembre 14, 2007

Dalla Banca Popolare di Bari una sponsorizzazione triennale per la Fondazione Petruzzelli

Questa mattina nel Padiglione 96 della Fondazione Petruzzelli, presso la Fiera del Levante, nel corso di una breve conferenza stampa, è stato firmato il contratto di sponsorizzazione triennale - per circa 150 mila euro complessivi - tra la Banca Popolare di Bari e la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. Erano presenti il Sindaco di Bari e Presidente della suddetta Fondazione, Michele Emiliano (nella foto al fianco del Maestro Zubin Mehta), il Sovrintendente Giandomenico Vaccari, l’Amministratore Delegato della Banca Popolare di Bari Marco Iacobini e il vicepresidente della Fiera Ciuffreda. “Un passo significativo per la fondazione – ha sottolineato Emilano – in quanto si tratta della prima sponsorizzazione di alto profilo, o meglio, di prima fascia raccolta dall’ente lirico barese; va inoltre sottolineato che la Popolare di Bari è l’unica banca cittadina che ha acquisito una sorprendente rilevanza nazionale in questi ultimi anni.” Nel suo intervento Iacobini si è detto “molto felice di questo passo importante compiuto dalla banca, che vanta ormai 35 mila soci e oltre 150 sportelli presenti sul territorio nazionale. Non potevamo non essere tra i protagonisti della rinascita del Petruzzelli, che come tutti sappiamo dovrebbe riaprire il prossimo anno proprio nel giorno di San Nicola. Speriamo che il Santo Patrono ci dia seriamente una mano. Sono passati tanti, troppi anni vissuti nell’incertezza più incredibile. Adesso finalmente stiamo per raggiungere l’obbiettivo finale e cioè la definitiva ricostruzione del nostro Teatro.” Chi scrive si augura di cuore, che la Banca barese più prestigiosa abbia compiuto solo il primo passo verso il suo auspicabile ingresso tra i Soci Fondatori della Fondazione Petruzzelli. La forza di una fondazione lirico sinfonica, almeno nello spirito della legge istitutiva, risiede soprattutto nella fondamentale, direi imprescindibile presenza dei privati, piccoli e grandi, che possano sostenerne concretamente il cammino. Basterebbe pensare alle forze economiche, industriali ed imprenditoriali che sono all’interno dei consigli di amministrazione delle omologhe Fondazioni della Scala di Milano, del Regio di Torino e del Comunale di Firenze - tanto per citarne solo tre a caso - per rendersene conto. La Fondazione Petruzzelli non potrà forse mai aspirare a tanto, ma almeno ha il sacrosanto dovere di provarci.

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