blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

martedì, aprile 08, 2008

Mariella Devia canta Anna Bolena al Massimo di Palermo

Mercoledì 9 aprile va in scena al Teatro Massimo di Palermo Anna Bolena, tragedia lirica in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani ispirato a precedenti testi letterari di argomento storico. La vicenda narrata è la triste storia di Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII, giudicata adultera per favorire le nuove nozze del re con la sua dama di corte Jane Seymour. Il ruolo del titolo è affidato a Mariella Devia (nella foto), affiancata da Giacomo Prestia quale Enrico VIII, Laura Polverelli nel ruolo di Giovanna Seymour e Fernando Portari in quello di Lord Riccardo Percy. Il ruolo del paggio Smeton è interpretato da Manuela Custer; mentre quello di Lord Rochefort da Ugo Guagliardo e quello di Sir Hervey da Amedeo Moretti. Nelle recite del 10 e del 15 aprile, il cast sarà composto nell'ordine da Alexia Voulgaridou, Riccardo Zanellato, Anna Smirnova, Robert Nagy, José Maria Lo Monaco, Ugo Guagliardo e Amedeo Moretti. Lo spettacolo, che proviene dal Teatro Filarmonico di Verona – dove ha debuttato un anno fa con entusiasmante successo di pubblico e critica che lo ha definito “memorabile, sontuoso, elegantissimo” – è firmato dal grande regista inglese Graham Vick, le scene e i bellissimi e preziosi costumi sono di Paul Brown; le luci sono di Giuseppe Di Iorio; alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo uno dei più interessanti giovani interpreti dell’opera italiana: Marco Guidarini. Il coro è diretto da Miguel Fabian Martinez. L’opera era stata commissionata a Donizetti e Romani nel 1830 per l’apertura del Teatro Carcano di Milano, senza risparmio di mezzi sia per l’ingente cifra pagata al compositore, sia per lo splendido cast che comprendeva Giuditta Pasta e Giovan Battista Rubini. Fu proprio in casa della Pasta, sulle sponde del lago di Como, che il compositore si ritirò per portare a termine questo suo lavoro. La prima, il 26 dicembre del 1831, fu un trionfo sia di critica che di pubblico. Di lì a poco l’opera varcava le frontiere e veniva rappresentata sia a Londra che a Parigi con calorose accoglienze. Dopo un lunghissimo periodo di oblio, Anna Bolena venne riportata alla Scala nel 1957 diretta da Gianandrea Gavazzeni, con la regia di Luchino Visconti e Maria Callas protagonista. L'opera, data la grande difficoltà esecutiva soprattutto per il ruolo del soprano, anche dopo il suo recupero entro il repertorio corrente, viene eseguita piuttosto di rado. È la prima volta che Anna Bolena va in scena al Teatro Massimo, dopo una apparizione al Politeama nel 1991 e quattro edizioni al Teatro Carolino, poi Bellini, nella seconda metà dell'Ottocento. Opera ricca di momenti di grande intensità ritmica e musicale, raggiunge il suo acme nella celebre Scena e Aria Finale di Anna, “Al dolce guidami castel natio”.Come ci ricorda nel suo saggio per il programma di sala il musicologo Philip Gossett – autorevole studioso di quest'opera – “la scena che più colpiva i contemporanei di Donizetti è quella finale, [...] una “gran scena” che supera gli esempi precedenti per qualità della recitazione drammatica, per le straordinarie modalità con cui Anna oscilla tra equilibrio e follia, per il senso del dramma e per l’unità musicale propri all’intera scena”. Calendario delle recite: 9 e 15 aprile ore 20.30; 10, 16 e 18 aprile ore 18.30; 13 aprile ore 17.30. Costo dei biglietti da euro 10 a euro 102, in vendita al botteghino o sul sito http://www.teatromassimo.it/. Informazioni e prevendita 800 907080.

1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

la Signora Devia dimostra ancora una volta la sua eccezionalità di interpretazone canora e di immedesimazione nel personaggio: padronanza assoluta della partitura, irraggiungibilità in tutti i registri, timbro e colorature perfette. non parliamo di tecnica come se fosse una cosa semplice o superficiale.la tecnica della Signora Devia è intelligenza, sensibilità, approfondimento, conoscenza, rispetto della musica, umiltà. non è una voce quella che noi sentiamo: è la musica. grazie Signora e mi permetta, non del belcanto, ma del canto.

10:14 PM

 

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