Il Quintetto di Théodore Dubois, capolavoro riscoperto solo per pochi intimi
Durante le stagioni dei concerti dell’Accademia dei Cameristi di Bari capita sempre più spesso di ascoltare lavori poco o per nulla eseguiti. E’ capitato ieri sera, per esempio, di trovarci di fronte ad un autentico capolavoro, praticamente sconosciuto ai più: il Quintetto in fa maggiore per oboe, violino, viola, violoncello e pianoforte di Thèodore Dubois (Rosnay, Marna, 1837 – Parigi, 1924). Se non fosse per alcuni importanti trattati di armonia e contrappunto, rimasti a lungo in uso nei conservatori, il nome di Dubois, organista-compositore francese direbbe assai ben poco alle nostre orecchie. Ma è bastato ascoltare ieri in Vallisa, peraltro in un’esecuzione prodigiosa, questo sublime Quintetto del 1903 (dall’allegro iniziale, accarezzato da una sincera e arcadica serenità melodica, alla tenera canzonetta e a quell’ “adagio non troppo” di commovente bellezza) per scoprire quale straordinario compositore si celi dietro una pagina così perfetta. Solo interessanti, ma entrambi ottimamente eseguiti il Quartetto-fantasia in un solo movimento (diviso comunque in quattro differenti sezioni agoniche) per oboe, violino e violoncello di un Britten e il Quartetto per oboe, violino, violoncello e pianoforte del compositore ceco Bohuslav Martinu. Come si può agevolmente notare la serata aveva l’oboe quale assoluto protagonista. Ed indubbiamente la presenza di un notissimo oboista come Nicola Patrussi ha contribuito a rendere di ragguardevole fattura gli esiti interpretativi della serata. Affiancavano Patrussi tre straordinari talenti: Laura Marzadori (nella foto), diciannovenne violinista bolognese di angelica, diafana bellezza e mostruosa bravura, Maurizio Zaccaria, giovane pianista pugliese in dirompente ascesa e il musicalissimo violoncellista abruzzese Antonio D’Antonio. Dispiace che come spesso è accaduto quest’anno per i concerti dei Cameristi la Vallisa fosse semideserta. A Brindisi e ad Andria nelle parallele stagioni pare che le cose vadano meglio. Forse per la prossima stagione bisognerebbe cercare nuove formule di abbonamento per attirare un pubblico più numeroso. L'immenso sforzo compiuto dalla presidente Annarita Alfino e dai suoi collaboratori andrebbe sensibilmente premiato, se non altro, per la costante valorizzazione di tanti straordinari talenti musicali. La Regione Toscana fa davvero molto per la già prestigiosa Scuola di Musica di Fiesole, mentre la Regione Puglia e gli Enti Locali, in genere, non sono altrettanto attenti nei confronti di questa pur lodevolissima nostra realtà musicale. Il 4 giugno, sempre in Vallisa (alle 20.00), si concluderà per davvero la stagione dell’Accademia dei Cameristi con un concerto dedicato ai Trii di Schubert e Debussy. Suoneranno Leonardo Micucci (violino), Nicola Fiorino (violoncello) ed Elisabetta Mangiullo (pianoforte).
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