La liederistica mahleriana secondo la musicologa e germanista Adele Boghetich
Ogni libro sulla significativa figura e opera del geniale compositore e direttore d’orchestra austro-boemo di origine ebrea, Gustav Mahler va sempre accolto con gioia. A maggior ragione quello pubblicato nei mesi scorsi da una giovane e coraggiosa casa editrice (anche libreria) barese, la Florestano di Roberta Magarelli, e curato con appassionata competenza da una studiosa germanista-musicista anch’essa barese, di origini austriache, Adele Boghetich. Per parte mia sono finalmente contento di non essere più il solo barese ad essersi occupato di Mahler (nell'ormai lontano 1994 scrissi infatti un pamphlet edito dalla Schena di Fasano che s'intitolava "Per amore di Mahler").
Il libro per conquistare un universo di lettori-appassionati oltre che di esperti, possiede dalla sua anche un titolo intrigante “Amore e solitudine in Gustav Mahler – Rückert Lieder ”; non si tratta ad onor del vero di una tradizionale, ricca biografia (con quelle di Ugo Duse, Gianfranco Zaccaro e Quirino Principe - per restare solo in italia - siamo già direi alla saturazione o quasi...) sul celebre direttore d’orchestra-compositore nato a Kalište, sperduto paesino della Boemia nel 1860 e morto a soli 51 anni, nel 1911 a Vienna, capitale in declino del grande impero austro-ungarico. Qui ci si trova invece di fronte ad uno studio capillare e abbastanza chiaro sui lieder mahleriani, riveniente peraltro da una tesi (il cui relatore Pierfranco Moliterni è anche l'autore della prefazione del libro) che ha permesso alla signora Boghetich, già diplomata in pianoforte, di conseguire la laurea presso la Facoltà di Lingue dell’Università di Bari. La liederistica, si sa, è una tema centralissimo nella frastagliata estetica di Mahler, purtroppo non sempre evidenziata e riletta con la necessaria profondità da altri pur autorevoli studiosi. Qui Boghetich svolge, invece, un ammirevole lavoro di analisi sia testuale che musicale, in particolare sui “Rückert-Lieder”, non tralasciando di regalarci anche un brevissimo profilo biografico di Mahler e dello stesso poeta e scrittore Friedrich Rückert, una rapida disamina della storia del Lied sino al prorompente “giungere” del Boemo e soprattutto, direi, nuove interessanti traduzioni in italiano di tutti i testi dei lieder musicati da Mahler (compresi quelli presenti in quattro delle dieci sinfonie composte). Un contributo dunque significativo per una più approfondita conoscenza del mondo liederistico mahleriano, ma che potrebbe anche rivelarsi una sorta di primo promettente canovaccio per una prossima opera biografica di più ampie proporzioni sulla figura umana e l'opera del compositore austro-boemo. Nel 2011 ricorrerà, va detto, il centenario della morte di Mahler e non saranno in pochi, ne sono convinto, coloro che si cimenteranno pur di alimentare la già solidissima - ma evidentemente non ancora esaustiva - bibliografia che lo riguarda.
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