blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

giovedì, dicembre 04, 2008

"Firenze, Maggio Musicale: contro i tagli alla cultura, Nessun dorma." di Edoardo Saccenti

La gentile collega Marilisa Lazzari mi segnala un eccellente articolo di Edoardo Saccenti appena apparso su Operaclick ( http://www.operaclick.com/ ), la notissima rivista online fondata e diretta da Danilo Boaretto e prevalentemente dedicata all'opera lirica e alla musica classica.
Ve lo propongo di seguito nella sua interezza: "O Freunde, nicht diese Töne! La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Costituzione della Repubblica Italiana, art. 9
Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
La sua musica ha celebrato la riapertura di teatri, ha salutato il crollo di dittature e la riunificazione di popoli, ha commemorato eroi e martiri civili.
Se Beethoven avesse composto quel Requiem in do diesis minore, i cui abbozzi cominciavano ad accumularsi nei quaderni di appunti, non v’è dubbio che quel Requiem sarebbe stato scelto da Zubin Mehta (nella foto) e dai complessi del Maggio Musicale Fiorentino per dar voce al grido di dolore contro i tagli, paventati e promessi, ai finanziamenti alla musica, al teatro, alla ricerca e alla cultura tutta.
Se in altre parti d’Italia si minacciano scioperi tali da impedire l’andata in scena di uno spettacolo, i musicisti fiorentini ed il loro direttore musicale hanno deciso non di protestare ma di sensibilizzare l’opinione pubblica facendo musica.
Lo sciopero di un ente lirico lascia l’italiano medio del tutto indifferente: non gli crea disagi fisici, la sua vita procede indisturbata anche se grande dovrebbe essere il disagio morale.
Lo sciopero rischia di alienare ai lavoratori dello spettacolo anche le simpatie di quei pochi che a loro sono solidali, ovvero coloro che vanno a teatro. Per questo hanno scelto un giorno simbolico, il lunedì, in Italia giorno di riposo nei teatri: il Maestro Mehta, il Coro, l’Orchestra, il Corpo di Ballo, i solisti, i tecnici e le maestranze hanno infatti prestato gratuitamente la loro opera per offrire alla cittadinanza di Firenze un’esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven, preceduta dall’esecuzione del Pas de Deux dallo Schiaccianoci di Ciaikovskij, danzato dai Primi Ballerini Letizia Giuliani e Umberto de Luca, in rappresentanza del MaggioDanza.
Assieme a loro un valido quartetto di solisti (il soprano Ingrid Kaiserfeld, il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, il tenore Gianluca Terranova e il basso Rafal Siwek).
Si è trattato certo di un impegno non da poco, considerando che l’orchestra è impegnata, in questi stessi giorni con le recite di Siegfried e col ciclo dedicato a Brahms. Un modus operandi che dovrebbe far riflettere molti, in molte altre parti d’Italia. Una serata di grandi emozioni e di grandi numeri: più di ottomila persone hanno raccolto l’invito del Teatro del Maggio e hanno affollato all’inverosimile il Mandela Forum di Firenze, dove, veramente “alle Menschen werden Brüder”.
Ospite della serata Michele Emiliano, sindaco di Bari, al quale sono state rivolte parole di solidarietà per la mancata riapertura del Teatro Petruzzelli (editoriale di Dino Foresio) che avrebbe dovuto essere inaugurato dai complessi del Maggio assieme a Mehta.
Accorato e duro l’appello che Mehta ha rivolto alla fine dello spettacolo ricordando che tagliare l’educazione, la ricerca e la cultura significa soffocare le nuove generazioni. E in questa occasione ci piacerebbe rivolgerci al Ministro Bondi e al Governo che egli rappresenta. Signor Ministro, noi eravamo in Teatro il 10 Maggio 2008, quando il Sovrintendente Giambrone lesse la lettera da lei inviata all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in occasione del LXXX anniversario della fondazione e rammentiamo bene quel che lei scrisse:
Quale Ministro della Repubblica mi impegno a riservare alla musica, ai nostri grandi teatri, al comparto dello spettacolo tutta l’attenzione, le risorse, il riassetto legislativo che meritano per il ruolo fondamentale che rivestono nel rappresentare le più alte qualità artistiche che connotano la nostra identità e l’immagine migliore che anche all’estero riconoscono al nostro Paese. Sarò vicino al mondo della musica, agli operatori che perseguono ogni giorno l’obiettivo della bellezza e dell’eccellenza; sarò vicino al Maggio Musicale Fiorentino.Verba volant, scripta manent. Ecco, Signor Ministro, vorremmo che adesso, alla luce dei tagli proposti e promessi, Lei desse conto del significato di queste parole non solo al Teatro del Maggio ma a tutti i lavoratori del comparto dello spettacolo. È innegabile che il sistema dello spettacolo ha vissuto e per certi versi continua a vivere in un sistema viziato e vizioso, ma se questo è il modo in cui si intende procedere al riassetto del mondo della Cultura e della Ricerca, avremmo di gran lunga preferito un’apatica indifferenza dei nostri governanti nei confronti della cultura. Perché, come ha ricordato il Maestro Mehta, con zoroastriana saggezza, quando la classe politica si sarà estinta, rimarranno Leonardo e Verdi a testimoniare la grandezza dell’Italia.”
Edoardo Saccenti

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