blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

mercoledì, maggio 13, 2009

Si è chiusa con uno stupendo concerto nel segno di Mendelssohn la stagione dell'Accademia dei Cameristi di Bari

Con un concerto interamente dedicato a Mendelssohn si è chiusa la X stagione dell'Accademia dei Cameristi presso la Vallisa di Bari. Protagonisti Laura Marzadori (violino), Fernando Caida Greco (violoncello) e l'intramontabile pianista-docente napoletana Laura De Fusco, da sempre sostenitrice del significativo progetto avviato dieci anni fa da Mariarita Alfino con l'accademia.
Nel programma di lunedì sera c'erano due splendide pagine di Mendelssohn.
Si cominciava con la Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte, risalente al giugno del 1838 e che rimase a lungo solo manoscritta sino a quando venne pubblicata nel 1953, grazie ad una revisione di Yeudi Menhuin.
Si tratta di una pagina di generosa vitalità e traboccante romanticismo, in cui il compositore tedesco conferma il distacco ormai netto dall'adoratissimo mondo bachiano e beethoveniano che l'aveva peraltro assai limitato nei primi anni, per esprimere tutta la sua notevole personalità creativa. La sonata ha trovato nell'angelica Laura Marzadori (nella foto), ventenne violinista bolognese destinata a un grande avvenire, e nella pianista Laura De Fusco, due interpreti straordinarie, capaci di restituire ora con vibrante passione, ora con delicata intensità, i momenti salienti del lavoro di Mendelssohn.
Di non minore interesse è stata l'esecuzione del Trio in re minore op. 49, scritto l'anno seguente, durante la permanenza di Felix a Lipsia. Lo stesso Robert Schumann, nelle vesti a lui congeniali di critico musicale, lo definì "Il miglior Trio del momento", azzardando un paragone addirittura con il Divin Salisburghese. In entrambe le composizioni, va detto, sono di grande impatto espressivo i rispettivi tempi lenti, dove si afferma tutto lo slancio poetico e la cantabilità del fine liederista. Successo vivissimo con bis. Considerazione finale: dispiace che mentre fino allo scorso anno il pubblico (quando i concerti erano gratuiti) fosse sensibilmente più numeroso, in quest'ultima stagione si sia pressochè dimezzato. Eppure i prezzi dei biglietti sono equivalenti, più o meno, a quelli di una pizza...
Non so se mi spiego.

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