Il Teatro Abeliano di Bari chiuderà il 31 luglio. Il Gruppo omonimo cerca urgentemente una nuova sede.
"A nulla sono valsi 32 anni di ininterrotta attività in quella sede. A nulla è valso evidenziare i numerosi posti di lavoro messi a repentaglio da questa assurda quanto inspiegabile caparbia dei proprietari. A nulla sono valsi persino i reiterati inviti del Giudice Di Lalla a concedere ancora qualche mese, in attesa di una soluzione certa, dopo il fallimento dell’ipotesi Centrale del latte.
A nulla è valso ricordare ai proprietari che l’originario capannone, un rustico semiabusivo destinato a deposito, ottenne condono e destinazione d’uso per attività culturali grazie all’opera di vero e proprio servizio alla collettività che l’Abeliano già attuava nell’allora quartiere periferico della città e per un atto di sottomissione e di rinuncia agli indennizzi sottoscritto dai proprietari.
Vale la pena ricordare il considerevole investimento (oltre un miliardo di vecchie lire) che, con sacrifici e lavoro straordinario sottopagato, Attori e tecnici dell’Abeliano hanno effettuato negli anni per l’adeguamento di un capannone a Teatro accogliente e sicuro, con pavimentazione in marmo, intonaco fonoassorbente e per l’ottenimento di una Agibilità che impose poltrone e sipari autoestinguenti e tutte le pareti separatorie e il controsoffitto composti da pannelli divisori in materiale resistente al fuoco per oltre due ore; vale la pena evidenziare come tutto questo materiale, nella fase di smontaggio e trasporto, si danneggerà e perderà gran parte del proprio valore. Il “folle” investimento fu fatto dalla cooperativa perché il piano regolatore prevedeva il totale esproprio di largo 2 giugno a verde pubblico con la salvaguardia del Teatro Abeliano. Lo sfratto per fine locazione ha percorso implacabilmente il suo cammino.
L’anno scorso L’Abeliano è stato costretto (prendere o lasciare) a sottoscrivere un atto di transazione che se da un lato fermava lo sfratto e concedeva tempo fino al 31 luglio 2009, dall’altro imponeva una penale di ben 1.500 euro per ogni giorno di ritardo nella riconsegna dell’immobile completamente sgombro. Ulteriore danno e ulteriore beffa che la cooperativa non può permettersi di rischiare anche a causa della precarietà economica creata dall’ennesimo durissimo colpo infertogli dal Teatro Pubblico Pugliese che, nella stagione appena conclusa, non ha concesso all’abeliano nemmeno una recita nel circuito, pur distribuendo milioni di euro di danaro pubblico in recite e progetti a compagnie di ogni genere e dimensione, nella totale distrazione degli Organi preposti al controllo e nella egoistica indifferenza dei sazi per diritto di appartenenza. Resta ferma comunque la volontà del Gruppo Abeliano di far valere i propri diritti e le proprie ragioni in tutte le Sedi opportune. L’intera città e tantissimi protagonisti della Scena Nazionale, con il proprio incitamento e la propria solidarietà, auspicano che l’abeliano possa continuare a svolgere la propria attività, ormai irrinunciabile punto di riferimento.
Tutte le speranze del Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano sono ora aggrappate al Comune di Bari e all’incontro chiesto al Sindaco Michele Emiliano."
GRUPPO ABELIANO
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