blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

mercoledì, giugno 24, 2009

Le anticipazioni della Gazzetta del Mezzogiorno sulla riapertura imminente del Teatro Petruzzelli

Vi riporto l'articolo integrale uscito in cronaca questa mattina sulla Gazzetta del Mezzogiorno riguardante la riapertura del Petruzzelli. Contiene alcune indiscrezioni e anticipazioni interessanti, ma naturalmente da prendere con le dovute cautele, tanti e tali sono ancora i nodi da sciogliere sul teatro ricostruito e pronto da sei mesi, ma ancora chiuso.
"Adesso è finalmente chiaro a quale sindaco spetterà l’onore di inaugurare il teatro Petruzzelli, finito e rifinito da mesi ma chiuso al pubblico per una serie interminabile di querelle, vere o presunte che siano.
Mentre da fonti romane arriva l’ipotesi di una consegna delle «chiavi» da parte del ministero alla Fondazione per l’8 luglio, Michele Emiliano, il primo cittadino che rivendica alla sua azione pressante l’avvenuta ricostruzione, ha in mente una ed una sola data per la possibile inaugurazione, il 6 dicembre, per almeno un paio di buoni motivi. Per tornare al 6 dicembre, non può sfuggire il fatto che sia il giorno della festa religiosa di san Nicola, particolare di straordinaria valenza simbolica. La sera successiva, il 7, è quella della tradizionale apertura della stagione lirica della Scala, guardacaso nel giorno di sant’Ambrogio. E l’idea di anticipare di 24 ore il galà milanese non dispiace troppo al sindaco. Quella di dicembre potrebbe dunque far coincidere la data dell’inaugurazione con quella dell’aper tura della stagione lirica, e rimanere poi come appuntamento fisso nel tempo. Ma per l’apertura ufficiale del teatro, si sta pensando ad una serie di eventi, sfruttando il lungo ponte festivo (5 sabato, 8 dicembre Immacolata Concezione, martedì): potrebbero essere quattro le serate consecutive con le quali aprire il teatro alla città, al paese ed al mondo.
Quattro serate, quattro proposte artisticamente diverse ma tutte ugualmente sensazionali, che potrebbero - è solo un esempio - scandirsi con l’inaugurazione del 5 sera affidata ad un ensemble di straordinario prestigio e ad un direttore di inossidabile carisma (molto difficile che sia Riccardo Muti, assai più probabile possa essere Claudio Abbado, nella foto, il sogno sarebbero i Wiener). Inaugurazione alla quale sarebbero attesi il presidente della Repubblica, quello del Consiglio, il ministro per i Beni culturali e tutte le massime autorità politiche, militari e religiose della regione.
Ben diverse le altre tre serate: una sarebbe riservata agli artisti locali, una sorta di serata d’onore alla quale parteciperebbero non solo musicisti classici ma anche jazzisti ed altri di matrice più pop; un’altra ad un grande maestro come Ennio Morricone alla testa di una grande orchestra in un programma dedicato alla sue musiche da film, un evento di valore internazionale; l’ultima infine, affidata ad uno degli artisti italiani più amati, anche lui accompagnato in un progetto esclusivo da orchestra e coro del Petruzzelli, Claudio Baglioni.
Un riconoscimento anche a chi, quando del teatro non parlava quasi più nessuno, mise la sua faccia ed il suo carisma per rilanciarne il ricordo in una leggendaria serata in diretta su Raiuno il sabato sera della finale della Lotteria Italia. Per adesso, però, il vero problema sarà riottenere le ormai celebri «chiavi». Berlusconi, nel corso della sua ultima visita barese del 31 maggio scorso, garantì la consegna del teatro alla città, e dunque alla Fondazione che l’attende trepida come una sposina la prima notte di nozze, entro sessanta giorni. Che scadono dunque il 31 luglio. Passata invano la data dell’8 giugno come quella della annunciata consegna delle chiavi dal commissario alla ricostruzione al ministero, ecco delinearsi quella dell’8 luglio come quella della consegna addirittura alla Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. E’ u n’ipotesi, ma nemmeno troppo campata in aria rispetto alle tante che sono circolate intorno al politeama. Questo non garantirebbe affatto l’immediata riapertura, né lo svolgimento nel teatro (che è assolutamente, inequivocabilmente in regola con tutte le prescrizioni di legge) delle ultime due opere della stagione lirica in corso, il Macbeth e il Sogno di una notte di mezza estate di Britten, con la regia di Daniele Abbado (guarda caso), alle quali si potrebbe persino aggiungere l’allestimento della famosa Norma che andò bruciata la notte fatale. Perché andrebbero avviate le procedure per così dire di «resettaggio» rispetto al protocollo d’intesa con la famiglia proprietaria. «Abbiamo volutamente tenuto un profilo bassissimo durante la campagna elettorale - dice a questo proposito l’avv. Ascanio Amenduni, legale dei tre quarti dei Messeni Nemagna - una volta intuito che ogni nostra dichiarazione avrebbe potuto essere manipolata o peggio interpretata politicamente a favore dell’uno o dell’altro candidato, abbiamo assunto un ruolo defilato. Ma adesso è chiaro che ci auguriamo che si riprenda il cammino interrotto verso la riapertura. Credo che il Petruzzelli sia troppo importante per la città, e ovviamente per la famiglia». «Quanto ad Emiliano - conclude il professionista barese - il nostro è un rapporto ormai consolidato. A lui va tutto il merito dell’intuizione che consentì di affidare alla protezione civile la ricostruzione del politeama, rendendola velocissima. Un affidamento che però ha creato una sfasatura economica e procedurale con il protocollo, nel senso che si è dato il via a spese e lavori extra protocollo che la famiglia nulla ha potuto fare per bloccare. E’ quello il nodo da sciogliere»." (estratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 24 giugno 2009)

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