L'Orchestra della Provincia di Bari "riparte" da Nino Rota
Domani, martedì 26 gennaio (alle 21.00), presso lo Sheraton Nicolaus di Bari, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto diretto dal maestro Marcello Rota, nipote del grande Nino Rota (nella foto), e con solista il celebre cornista Alessio Allegrini(i biglietti saranno in vendita la sera stessa del concerto presso lo Sheraton Nicolaus di Bari).In programma musiche di Nino Rota e Luigi Cherubini. La serata si apre con l’esecuzione del Concerto per corno e orchestra “Castel del Monte” di Nino Rota (1911 - 1979). Questa composizione, che risale al 1974, fu dedicata a Domenico Ceccarossi che la eseguì anche per la prima volta a Lanciano sotto la direzione dello stesso autore. Nella scrittura, Rota tenne indubbiamente conto delle non comuni qualità tecniche di Ceccarossi, impiegando una scrittura virtuosistica che sfrutta a pieno le possibilità tecniche dello strumento. L’immagine di Castel del Monte – oltre a rimarcare la non comune suggestione che il simbolismo del maniero federiciano esercita da sempre sugli appassionati delle scienze esoteriche, ai quali appunto Rota apparteneva – fornì lo spunto per la realizzazione di una partitura profondamente suggestiva e ricca di riferimenti a scene di caccia, danze di corte, ma anche, all’occorrenza a temi guerreschi. Sarà, poi la volta di Ouverture “La Fiera di Bari”, sempre di Nino Rota. Composto nel 1963 questo brano sembra sia stato commissionato dalla stessa Fiera del Levante, ma non venne mai eseguito ed anzi, restò a lungo inedito. Solo nel 1985 venne proposto al pubblico barese, proprio dall’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari, all’epoca affidata alla responsabilità artistica di Rino Marrone. Si tratta di musica d’occasione, ma in ogni caso brillante, nella quale la vena creativa di Rota si orienta verso criteri onomatopeici e con richiami, delicati, ma sensibili, a un impressionismo legato appunto alle suggestioni che la sua città d’elezione sollecitava in lui con peculiari atmosfere e temi popolari. Nella strumentazione molta attenzione è dedicata ai fiati: nell’organico infatti sono contemplati ben cinque sassofoni che coprono tutta la “famiglia” di questo strumento. Il concerto prosegue con l’esecuzione di Variazioni sopra un tema gioviale che Rota compose nel 1953, dedicandole a Fernando Previtali, che ne diresse anche la prima esecuzione. Il titolo della composizione merita di essere spiegato, dal momento che l’autore, da sempre attratto dalle scienze esoteriche, intese conferire alla parola “gioviale” il suo stretto significato astrologico, riferendosi a Giove, inteso come pianeta del benessere e della serenità. Nella seconda parte l’Orchestra eseguirà la Sonata n. 2 in fa per corno e archi di Luigi Cherubini (1760 – 1842). Delle due Sonate per corno e archi composte nel 1804, la n. 2 in fa è senza dubbio la più nota ed eseguita. Si presume che entrambe siano state scritte durante il primo soggiorno parigino del compositore, quando venne nominato professore alla Scuola di musica della Guardia nazionale. In quegli anni, a Parigi, era particolarmente in voga la celebre scuola cornistica guidata dal solista Frèdèric Nicolas Duvernoy, che sarebbe poi divenuto celebre per aver raggiunto livelli di elevatissimo virtuosismo nell’impiego del corno a mano. Cherubini però, pur restandone indubbiamente suggestionato, rivolse la propria attenzione alle possibilità del corno che utilizzava il cosiddetto “sistema Hampel di Dresda”, dal nome del solista tedesco, Anton Jospeh Hampel appunto, che inventò il sistema a cilindri tutt’oggi in uso.
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