blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

venerdì, aprile 16, 2010

Il "Titano" di Mahler in una nuova versione cameristica chiude la splendida stagione della IUC di Roma

Il 17 e 20 aprile si chiude nell'Aula Magna dell'Unversità della Sapienza a Roma con un concerto dei solisti della Mahler Chamber Orchestra (nata nel 1997 su iniziativa di Claudio Abbado)la splendida stagione della Istituzione Universitaria dei Concerti. I Solisti della Mahler sono per la maggior parte membri dell'orchestra madre, cui si sono aggiunti alcuni altri eccellenti musicisti europei e americani. Costituitosi in occasione d'un concerto al festival delle Settimane Musicali Viennesi del 2007, quest'ensemble si distingue per l'alto livello virtuosistico di ciascun strumentista e si è rapidamente affermato in campo internazionale, suonando in prestigiose sale da concerto, come la Berlin Philharmonie. Li dirige Philipp von Steinaecker, che è nato ad Amburgo, ha studiato in Germania, Austria e Usa e risiede da alcuni anni in Italia. È violoncellista nella Mahler Chamber Orchestra e in altre eccellenti formazioni - tra cui i Wiener Philharmoniker, gli English Baroque Soloists, l'Orchestre Révolutionaire et Romantique e la Lucerne Festival Orchestra - e da qualche anno ha iniziato anche l'attività di direttore d'orchestra, che gli ha dato subito grandi soddisfazioni: nel 2008 ha vinto il Concorso Melgard, è stato direttore assistente dell’Orchestra of the Age of Enlightenment e ha lavorato con direttori come Sir Simon Rattle e Vladimir Jurowski. Richiamandosi fin dal nome al grande compositore boemo, di cui nel 2010 si celebra il centocinquantesimo anniversario della nascita, i Solisti si dedicano soprattutto a Gustav Mahler. Ma ovviamente non possono usare il numero sterminato di esecutori richiesto dalla sua musica e ricorrono a versioni per organico ridotto. A raccogliere la sfida di trascrivere per una manciata di strumenti la Sinfonia n. 1 "Il Titano" di Mahler è stato Klaus Simon, che si è già cimentato con successo in analoghe imprese, riuscendo a non tradire l'originale. Ha trovato ispirazione nelle riduzioni di musica di Mahler approntate per i concerti che Arnold Schoenberg organizzò a Vienna tra il 1918 e il 1921 allo scopo di far conoscere, malgrado la limitatezza di mezzi a disposizione, i capolavori della musica nuova. A quei concerti collaborò anche Anton Webern, che ridusse sia musiche di altri autori che sue: tra quest'ultime i 6 pezzi op. 6, che originariamente usavano un'orchestra di proporzioni mahleriane. Steinaecker ha scelto di eseguire questi sei pezzi dal carattere violentemente espressionista in alternanza quattro imperturbabili Contrappunti dell'Arte della Fuga, ultimo e incompiuto capolavoro di Johann Sebastian Bach, per far emergere i grandi contrasti ma anche le segrete e insospettabili affinità tra questi due compositori così lontani nel tempo.

1 Commenti:

Blogger Unknown ha detto...

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