blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

martedì, giugno 15, 2010

Il monumentale Paulus di Mendelssohn diretto da Helmuth Rilling chiude in bellezza la stagione dell'Orchestra VERDI di Milano

Si chiude davvero in modo straordinario, giovedì 17 giugno alle 20.30 (repliche il 18 alle 20.00 e il 20 alle 16.00)con il concerto diretto dal Maestro Helmuth Rilling (nella foto), uno dei più autorevoli interpreti del repertorio barocco, la stagione sinfonica 2009-2010 dell'Orchestra Verdi di Milano. L’ultimo concerto della Verdi è infatti dedicato al Paulus di Felix Mendelssohn-Bartholdy, composizione importantissima e di rara bellezza ma purtroppo assai poco eseguita in Italia; l'oratorio di vaste dimensioni è dedicato alla conversione di San Paolo. Si tratta di una sorta di opera senza scene, su libretto a tema religioso, che ha una lunga tradizione in Germania a partire da Bach ed Haendel. In epoca romantica, nel 1829, il giovane Mendelssohn fu poi proprio il principale fautore del recupero di Bach, con l’esecuzione della "Passione secondo Matteo" alla guida della Berliner Singakademie. Sul palco dell’Auditorium di Milano, insieme all’Orchestra Verdi, il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi diretto dal Maestro Erina Gambarini. Nel cast, il soprano Simone Schneider, il mezzosoprano Bettina Ranch, il tenore Corby Welch, il basso-baritono Konstantin Wolff; infine, il basso I Fausto Candi e il basso II Luigi Ponzi, entrambi del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. Il libretto del Paulus fu iniziato nel 1832 da Felix Mendelssohn-Bartholdy e dal pastore Julius Schubring, suo amico d’infanzia. Misero insieme passaggi dal Nuovo Testamento (Atti degli Apostoli) e dall’Antico Testamento; in mezzo, alcuni corali scritti alla maniera della tradizione luterana canonizzata da Bach. Il brano fu scritto tra il 1834 e il 1836, anno in cui venne eseguito per la prima volta il 22 maggio a Düsseldorf. L’ampia risonanza e la clamorosa impressione che l’opera produsse sul pubblico si mantennero vive anche lungo tutto il corso dell’Ottocento: la popolarità non riguardò solo la fortuna nelle sale da concerto, ma si estese anche nell’ambito del consumo musicale privato. Al di là del clamoroso successo, tuttavia, il Paulus rappresentò un punto di svolta nella storia del genere: l’idea di Mendelssohn, di trasformare il vecchio oratorio descrittivo di argomento biblico in un autentico mezzo di comunicazione religiosa, era un fenomeno che corrispondeva al momento storico. L’opera è suddivisa in due grandi sezioni, la prima più drammatica e la seconda più contemplativa. Il coro ha una funzione molto importante, è il punto culminante dal punto di vista musicale e concettuale dell’intero lavoro. A esso sono dedicati i momenti di maggiore espressività e intensità.

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