Parte con la "Terza" di Mahler l'integrale sinfonica dedicata al compositore boemo dall'Orchestra Verdi di Milano
Con il terzo concerto del mese di settembre (23 settembre, con repliche il 24 ed il 26), diretto da Xian Zhang, prende il via uno dei grandi progetti della nuova Stagione Sinfonica: l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Mahler, autore molto caro alla "Verdi" fin dai tempi della direzione dell'indimenticabile Vladimir Delman. Si inizia con la Sinfonia n. 3, la più lunga tra tutte quelle entrate in repertorio (ad esclusione della n. 8, la cosiddetta “Sinfonia dei Mille”, di più rara esecuzione considerata la maestosa complessità dell'organico). E’ un grande affresco, una ricostruzione del mondo divisa in sei episodi, dal primo lunghissimo movimento fino all’Adagio finale. La Sinfonia n. 3 prevede una voce solista, il contralto finlandese Monica Groop, il Coro femminile diretto da Erina Gambarini e il Coro di Voci Bianche diretto da Maria Teresa Tramontin. Più di 150 persone, tra orchestra, solista e coro, sono coinvolte nell’esecuzione della Sinfonia n. 3 in Re minore di Gustav Mahler. Scritta tra il 1893 e il 1896, ed eseguita per la prima volta nel 1902 sotto la direzione dell’autore, la titanica composizione si articola in ben sei tempi. Mentre il primo tempo, di circa 40 minuti, può essere visto come un tutto, un universo di sensazioni e immagini, i cinque tempi successivi approfondiscono alcuni singoli momenti. Il delicatissimo secondo tempo compone con arte momenti di danza, mentre il terzo è sviluppato sulla melodia del Lied Ablösung im Sommer (Cambio della guardia d’estate), composto in età giovanile su un testo tratto dalla raccolta Il corno magico del fanciullo (Des Knaben Wunderhorn). Il quarto movimento è un Lied per contralto sul testo “O Mensch! gib acht!” da Also sprach Zarathustra di Friedrich Nietzsche, interpretato da Monika Groop, che è presente anche nel quinto, insieme al coro femminile e coro di voci bianche, con il Lied sul testo Es sungen drei Engel (Cantarono tre angeli), tratto anch’esso dalla raccolta Il corno magico del fanciullo. La Sinfonia si conclude con un Adagio puramente strumentale. Come spesso accade in Mahler, nonostante la notevole lunghezza, la Sinfonia rimane accessibile e leggera, grazie alla varietà e vivacità dei temi proposti e all’atmosfera magica creata dall’autore.
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