Ecco la ricchissima stagione 2011 del Massimo di Palermo
A dispetto dei famigerati tagli del FUS e della crisi finanziaria ed economica che attanaglia il "Belpaese", la Stagione 2011 del Teatro Massimo di Palermo si presenta fra le più ricche d’Italia con un programma che comprende la stagione di opere e balletti, un cartellone sinfonico di 15 concerti e quello della "Scuola va al Massimo" con oltre 50 spettacoli che coinvolgeranno l’Orchestra, il Coro e il Corpo di ballo del Teatro Massimo, per un totale di oltre 130 spettacoli, record che testimonia l’importante cammino di risanamento e riorganizzazione della Fondazione. Sono successi importanti, specchio della salute economica del Teatro, che vanta il quinto bilancio consecutivo chiuso in attivo, risanato da una pesante situazione economica ereditata dal passato grazie a una gestione attenta e innovativa. Il Teatro è sempre più impegnato nella produzione artistica grazie alla quale sta ottenendo importanti riconoscimenti da parte di altre istituzioni musicali internazionali, del pubblico e della critica. Il risanamento fin qui ottenuto, fra l’altro, è servito ad assicurare stabilità occupazionale in seno alla maggiore istituzione culturale siciliana; stabilità altrove compromessa e che fa del teatro palermitano un interessante modello gestionale. Anche per la Stagione 2011 il Teatro Massimo, si avvale del prezioso supporto di UniCredit, socio privato della Fondazione. La nuova stagione si caratterizza fortemente per la presenza, a fianco del repertorio ottocentesco – da Donizetti a Verdi e Puccini - della musica contemporanea, del Novecento storico e anche di appuntamenti col Barocco: tutti i colori che illuminano il repertorio occidentale e che caratterizzano le infinite possibilità espressive della musica. Particolare rilievo hanno le coproduzioni con teatri italiani e internazionali, proseguimento di un percorso intrapreso con successo che consente sia un abbattimento dei costi, sia una maggiore visibilità del Teatro che, anche grazie a questi scambi, può offrire al suo pubblico un cartellone di primo piano che è anche aggiornato alle ultime e più interessanti tendenze della drammaturgia. Nella composizione dei cast e nella scelta di direttori e registi si alternano interpreti più celebri e stelle nascenti del panorama lirico-sinfonico, alcuni dei quali al loro debutto a Palermo, altri già beniamini del pubblico. “La Stagione 2011” - sottolinea il sovrintendente Antonio Cognata - “risulta in aperta controtendenza rispetto al clima generale di affanno della vita musicale italiana perché torna a scommettere sulle nuove produzioni e sulla commissione di nuova musica, non trincerandosi nella semplice riproposta di titoli sempre uguali. Il repertorio fa comunque da ossatura principale al cartellone, ma crediamo che gli allargamenti verso il moderno e l’antico ne siano conseguenza fondamentale per accogliere in Teatro, oltre al pubblico abituale, anche chi ricerca una proposta culturale più articolata. In tal senso crediamo che l’anno dedicato a festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia debba celebrare non solo i fasti del passato risorgimentale, ma anche la rinnovata salute di un’istituzione culturale che, dopo aver caratterizzato la vita musicale cittadina lungo tutto il Novecento, si affaccia sul Nuovo Millennio come eccellenza del panorama internazionale. Due nuove commissioni, una prima per l’Italia, coproduzioni, registi, solisti, direttori e orchestre che scelgono Palermo come tappa ricorrente del loro carnet fanno del Teatro Massimo un nuovo polo della cultura internazionale. Vedere in platea, seduti fianco a fianco, gli affezionati del pubblico cittadino insieme a tanti turisti e a tantissimi studenti è la migliore garanzia per il futuro del Teatro”. Lorenzo Mariani, direttore artistico del Teatro, sottolinea “la presenza di alcuni fra i registi di spicco della scena contemporanea, da Hugo de Ana a Damiano Michieletto e Calixto Bieito, cui si affiancano giovanissime star del podio, come Daniel Harding, Diego Matheuz, Omer Meir Welber, Pietari Inkinen e Andris Nelsons, senza tralasciare solisti come Elina Garanca, Daniela Dessì, Salvatore Licitra, Desirée Rancatore, Marcello Giordani”. L’inaugurazione avviene nel segno delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia: "Senso" (20-30 gennaio), nuova commissione del Teatro Massimo al compositore milanese Marco Tutino, fra i più rappresentati sulla scena teatrale contemporanea. L’autore del libretto, Giuseppe Di Leva, ha tratto ispirazione alla omonima novella di Camillo Boito, uscita nel 1883 e resa celebre dalla splendida trasposizione cinematografica di Luchino Visconti nel 1954: l’opera si svolge nei primi anni di vita dello Stato unitario italiano ed è intrisa di profondi dissidi, fra amore, interessi e tradimenti. Il direttore è Pinchas Steinberg, mentre la regia, le scene e i costumi – ispirati al momento storico identificato nella trama - sono firmati da Hugo De Ana, già applaudissimo autore dell’inaugurazione della Stagione 2009 con Lohengrin. Questo nuovo allestimento è in coproduzione con il Teatr Wielki Opera Narodowa di Varsavia, segnale di un’importante cooperazione con le emergenti forze culturali provenienti dall’Europa dell’est. Fra gli interpreti vocali il soprano Nicola Beller Carbone – affascinate Marietta nell'opera Die tote Stadt di Korngold nella stagione 2009 – Brandon Jovanovich e Giorgio Surjan. Assente da 41 anni, "La Gioconda" di Amilcare Ponchielli torna sul palcoscenico del Teatro Massimo nell’edizione firmata da Jean Louis Grinda, direttore dell'Opéra de Monte-Carlo, con le scene di Eric Chevalier e Nicolas de Lajartre; i costumi sono firmati da Jean-Pierre Capeyron; la coreografia della celebre “Danza delle Ore” è firmata da Marc Ribaud Tra i protagonisti Daniela Dessì, Salvatore Licitra, Marianne Cornetti e Alberto Mastromarino. L’allestimento è dell’Opéra de Nice in coproduzione con il Théâtre Royal de Liège e l’Esplanade-Opéra de Saint Etienne. Dirige Srboljub Dinic che torna sul podio dell'Orchestra del Teatro Massimo dopo averla diretta nei Puritani in Finlandia e nella recente Aida al Teatro di Verdura. Accanto a questi e altri titoli del repertorio di tradizione – così come è avvenuto nelle più recenti stagioni - anche nel 2011 verrà proposta un’opera di un importante compositore del Novecento storico poco presente sulle scene italiane: "The Greek Passion" affascinante affresco corale di sensualità e fede, capolavoro del musicista boemo Bohuslav Martinů su libretto proprio, ispirato a una novella di Nikos Kazantzakis. La proposta di queste opere meno note del Novecento mantiene forte l’attenzione del pubblico più esigente e avvezzo al teatro. Inoltre, dall'analisi di simili esperienze nelle passate Stagioni, è emerso che le proposte contemporanee riscuotono anche una particolare attenzione da parte del pubblico dei più giovani, arricchendo ulteriormente l’offerta che il Teatro dedica loro. Sul podio del Teatro Massimo debutta Asher Fisch, noto direttore israeliano, già assistente di Daniel Barenboim. La regia è affidata a Damiano Michieletto, formatosi alla Scuola “Paolo Grassi” e all'Università Ca’ Foscari, vincitore del Premio Abbiati, considerato fra i più interessanti della scena teatrale italiana; le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Lorenzo Carlucci. Dopo il successo nei Puritani a Palermo e a Savonlinna, torna al Teatro Massimo il soprano palermitano Desirée Rancatore: nel 2011 è la protagonista del capolavoro di Donizetti Lucia di Lammermoor; al suo fianco, nel ruolo di Edgardo, il tenore sardo Francesco Demuro, oggi fra i più acclamati nel repertorio lirico italiano. Lo spettacolo, un allestimento del Teatro Massimo del 2003 realizzato in coproduzione con il Teatro delle Muse di Ancona, vanta la regia del fiammingo Gilbert Deflo. Le scene e i costumi di William Orlandi, giocati nelle sfumature del bianco e del nero, ci consegnano una Lucia neogotica, imbevuta degli umori della letteratura ottocentesca. Fra gli altri interpreti anche il baritono palermitano Nicola Alaimo, nel ruolo di Enrico e Mirko Palazzi in quello di Raimondo. Dirige uno specialista donizettiano e del repertorio italiano in genere come Stefano Ranzani. Anche per la prossima estate è in programma uno spettacolo al Teatro di Verdura, un titolo di richiamo anche per il pubblico meno assiduo, "Turandot" di Giacomo Puccini (12-17 luglio). Opera particolarmente adatta ai grandi spazi, sarà proposta in un nuovo allestimento della Fondazione ideato per la suggestiva cornice del parco di Villa Castelnuovo, dove questo titolo è andato in scena per l'ultima volta nell’estate del 1986. La regia è di Willy Landin; sul podio Marcello Mottadelli. Nel ruolo della principessa di ghiaccio torna Giovanna Casolla. Il ruolo di Calaf è affidato al tenore Francesco Hong e Liù a Rachele Stanisci. Al rientro autunnale ancora Puccini con Tosca (18-25 settembre): protagonista Svetla Vassilieva, applaudita interprete di questo personaggio sulle scene nei più importanti teatri di tutto il mondo. Al suo fianco, come Cavaradossi, il pubblico di Palermo avrà la possibilità di ascoltare l’emergente tenore spagnolo Jorge De León. Di assoluto interesse è tuttavia la presenza sul podio del trentenne direttore d’orchestra israeliano Omer Wellber, straordinario musicista, stella del panorama internazionale, già conteso e richiesto dai più importanti teatri di tutto il mondo: successore di Lorin Maazel alla guida della Orquesta de la Comunitat Valenciana del Palau de les Arts, è stato anche assistente di Daniel Barenboim. L’allestimento – proviene dal Regio di Parma è uno dei più celebri della tradizione teatrale italiana originariamente firmato per la regia da un maestro della scuola italiana come Alberto Fassini, con le scene e i costumi di William Orlandi. Seconda tappa delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia è un titolo verdiano assente da alcuni anni da Palermo: Il Trovatore (18-26 ottobre), pietra miliare della tradizione del melodramma italiano, andrà in scena nell'applaudita edizione firmata dal regista Paul Curran – con le scene e i costumi di Kevin Knight. Proveniente dal Teatro Comunale di Bologna e ambientato nel periodo del risorgimento italiano, l’allestimento contiene espliciti riferimenti ai legami del compositore con la realtà storica e sociale in cui viveva. Nel ruolo del protagonista Manrico il tenore siciliano Marcello Giordani, affiancato da Amarilli Nizza come Leonora, da Mariana Pentcheva come Azucena e da Roberto Frontali come Conte di Luna. Ritorna sul podio del Teatro Massimo Renato Palumbo, bacchetta fra le più esperte per questo repertorio. Il palcoscenico del Teatro Massimo ospiterà quindi una delle artiste più note e richieste del momento, personaggio di punta delle stagioni dei teatri di tutto il mondo e della mitica etichetta discografica Deutsche Grammophon: il giovane mezzosoprano estone Elīna Garanča, protagonista dell’opera Carmen di Georges Bizet (18-25 novembre), ruolo di cui oggi è considerata la maggiore interprete. Nel ruolo di Don Josè ancora Marcello Giordani; Escamillo sarà Dario Solari, giovane baritono uruguayano che ha fatto di questo ruolo uno dei suoi personaggi di elezione. Lo spettacolo è frutto di una importante coproduzione internazionale con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona e il Teatro Regio di Torino ed è firmato dal regista catalano Calixto Bieito, tra i più noti, controversi e stimolanti registi dell’ultima generazione. Dirigerà Karel Mark Chichon, già assistente di Giuseppe Sinopoli e Valery Gergiev, ospite abituale della Staatsoper di Vienna. Per quanto riguarda i balletti, sono previsti Cenerentola di Sergej Prokof’ev (20-25 maggio), titolo mai rappresentato al Teatro Massimo e Lo schiaccianoci di Cajkovskij (20-23 dicembre), favola tradizionale del periodo natalizio, entrambe proposte in nuove versioni coreografiche di Luciano Cannito, ulteriori tasselli di arricchimento del repertorio del Corpo di ballo della Fondazione. Ospiti rispettivamente dei balletti, due coppie di etoile internazionali, Yolanda Correa e Dayron Vera per Cenerentola e Olesya Novikova e Leonid Sarafanov per Schiaccianoci. Particolare importanza riveste la nuova Stagione di concerti 2011, ancora più ricca di appuntamenti di quella dell’anno in corso. Sul podio dell’Orchestra del Teatro ci saranno alcuni dei direttori impegnati anche nella produzione operistica come Steinberg e Fisch o ancora Wellber. In evidenza il repertorio per violino con due giovani stelle come Isabelle Faust e Hilary Hahn, senza tralasciare un divo come Shlomo Mintz. E ancora il pianoforte di Rudolf Buchbinder o le sonorità contemporanee di Giovanni Allevi. I programmi comprendono celebri pagine di Mozart (dal Requiem ad alcuni dei Concerti per violino e per pianoforte) e un omaggio a Mahler nel centenario della morte (Sinfonie nn. 1, 5 e 9). Al repertorio barocco guardano il concerto-spettacolo dedicato a Monteverdi con Mimmo Cuticchio, i suoi pupi e l’Ensemble Antonio Il Verso e ancora il concerto dell’Academy of Ancient Music che eseguirà il Messiah di Handel. Omaggio a Nino Rota nel centenario della nascita con il Concerto per arpa affidato a Elena Zaniboni. Fra le ospitalità la Swedish Radio Symphony Orchestra con Daniel Harding, la City of Birmingham Symphony orchestra con Andris Nelsons e i giovanissimi della Juventud Venezolana “Simon Bolivar” con Diego Matheuz. Nel 2011 si amplia la programmazione de La Scuola va al Massimo, con un un’attività che spazia dall’opera alla danza, alla manipolazione del linguaggio musicale attraverso codici più familiari ai ragazzi, a percorsi didattici propedeutici alla fruizione consapevole degli spettacoli. Una novità è costituita dal ciclo composto da quattro opere della Stagione (La gioconda, The Greek Passion, Tosca e Carmen) ripensate, riviste, rimontate, adattate da Bruno Stori, celebre attore, autore e regista che da anni opera in Italia per la divulgazione della lirica agli studenti. Quindi tre spettacoli di teatro musicale per ragazzi: una prima assoluta, Cenerentola.com su libretto di Albertina Archibugi, musica di Lucio Gregoretti e Nicola Sani; la ripresa di Bianco Rosso e Verdi per celebrare l’Unità d’Italia e, a dicembre, un’altra novità, Help, Help the Globolinks, umoristica e grottesca “invasione aliena” di Gian Carlo Menotti, “un’opera per i bambini e per tutte le persone che amano i bambini” con riferimenti ai supereroi della tv ma anche allo stile di Rossini, facendo convivere bizzarri suoni elettronici e orchestra tradizionale. Le produzioni di Senso di Marco Tutino e The Greek Passion di Bohuslav Martinů saranno occasione di una serie di attività collaterali – guide all’ascolto, drammatizzazioni, proiezioni video, tavole rotonde, conferenze, mostre – in un percorso multidisciplinare tra Novecento e contemporaneità. Gli studenti più grandi potranno inoltre partecipare a una serie di prove aperte dei concerti della Stagione sinfonica incontrando direttori d’orchestra e solisti per una più completa preparazione. Anche quest’anno verrà attivata la collaborazione con il Corso di laurea in Discipline della Musica (DIM) e l’Accademia di Belle Arti.
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