blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

mercoledì, febbraio 02, 2011

Tutti pazzi per la Musica da Camera!

La musica da camera, quella che una volta si definiva "difficile" o, se preferite, "indigesta", comincia a fare molti proseliti, tra gli appassionati, arricchendo per numero e qualità gli appuntamenti con la Classica in diverse città italiane. Bari non è da meno. Basti pensare ai due concerti ai quali ho assistito negli ultimi giorni presso l'auditorium Vallisa, organizzati da due diverse associazioni: la Mirarte, nata lo scorso anno grazie all'intuizione preziosa di Marina Addante nota commerciante barese ma anche ottima vocalist jazzistica, che ha disegnato dopo il successo straordinario dello scorso anno un'altra imperdibile rassegna di sei appuntamenti, partita sabato scorso con uno splendido concerto del Quintetto Guernica. Il Guernica, ispirato alla celebre opera pittorica che Picasso dipinse dopo il bombardamento della città omonima durante la guerra civile spagnola del 1937, è composto, va detto, da cinque validissimi musicisti a cominciare dal chitarrista Domenico Del Giudice, che da diversi anni si distingue in Italia e in Europa come uno dei chitarristi e docenti più apprezzati della sua generazione; altrettanto bravi e solidi i quattro artisti che lo affiancano in questa formazione: dai violinisti Serena Soccoia e Leo Gadaleta, al violista Pasquale Lepore ed al violoncellista Gaetano Simone. L'altra sera hanno regalato al foltissimo pubblico della Vallisa un concerto elettrizzante e decisamente coinvolgente costruito su pagine del Novecento poco note, ma di raro impatto espressivo come il Quintetto ispirato al Guernica di Picasso del chitarrista e musicista argentino Maximo Diego Pujol (1957) e quello bellissimo, in re maggiore op. 143, di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895 - 1968), compositore che comincia finalmente ad essere rivalutato dopo anni di immeritato trascurantismo da parte della musicologia e della critica. Successo entusiasmante e bis a ripetizione. Altra serata, altra associazione, quella dell'Accademia dei Cameristi, realtà più che consolidata nella visibilità e nella qualità ormai ultradecennale delle sue proposte. Lunedì scorso in Vallisa e ieri al teatro Sociale di Fasano (con pubblico sempre foltissimo) si è esibito un ensemble di livello strepitoso capeggiato dal grande violista Bruno Giuranna coadiuvato da tre sublimi (per bravura e bellezza) "fate della musica", quali la giovanissima violinista lettone Laura Zarina (ne sentiremo parlare: possiede, oltre ad invidiabile tecnica, una cavata di seducente corposità) la violoncellista iraniana Nasim Saad (una piacevole sorpresa, considerando la sua provenienza) e la pianista salentina Elisabetta Mangiullo (nella foto), che ha ancora una volta meritoriamente confermato la sua crescita esponenziale come pianista ormai di rango (anche) internazionale. Sin dalla lettura del Quartetto per archi e pianoforte in mi bemolle maggiore di Mozart si è potuta apprezzare l'omogenea profondità e al contempo la pregevolissima eleganza dell'interpretazione proposta dai quattro artisti; ma è stato soprattutto con il quartetto in sol minore op. 25 di Brahms che si è potuto godere di un'esecuzione - oserei dire - di riferimento, nel suo incalzare febbrile e coinvolgente, grazie alla "mostruosa" bravura di Elisabetta Mangiullo e di Laura Zarina che hanno guidato con avvincente passionalità ed al contempo con raro controllo, l'ensemble in uno dei capolavori assoluti della produzione cameristica del romanticismo tedesco. Successo vivissimo e meritato. Lunga vita, allora, alla Musica da Camera interpretata a questi straordinari livelli!

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