Conoscete i Proms Concert?
Non so quanti di voi, che leggete con cortese pazienza le pagine di questo blog, abbiano una certa dimestichezza con la musica inglese del Novecento. Cito a memoria, alcuni nomi: Edward Elgar (Broadheat, Worcester, 1857 – Worcester, 1934), Ralph Vaughan Williams (Down Ampney, Gloucestershire, 1872 – Londra, 1958), Gustav Theodore Holst (Cheltenham, 1874 - Londra, 1934) Benjamin Britten (Lowenstoft, Suffolk, 1913 – Aldeburgh, 1976), William Turner Walton ( Oldham, Lancashire, 1902 – Ischia, 1983), Michael Kemp Tippett (n. 1905), Harrison Birtwistle (n. 1934). Per parte mia, posso raccontarvi la mia esperienza vissuta nell’adolescenza, attraverso alcune estati trascorse tra Cambridge, Oxford e Londra con la finalità (solo apparente) di migliorare il mio inglese, ma in realtà con l’ossessione quotidiana di procurarmi i biglietti (quelli “last minute” naturalmente!) per seguire gli straordinari Proms Concert nella imperiale, mitica Royal Albert Hall (in foto uno scorcio della sua maestosa sala) di Londra. E lì che ho ascoltato alla fine degli anni Settanta, ad appena sedici, diciassette anni orchestre strepitose come la London Symphony, la London Philarmonic, la Philarmonia, La BBC Symphony, l’Ecyo, dirette da bacchette di fama mondiale (anche italiane) come Carlo Maria Giulini, Claudio Abbado e un “giovanotto” già allora amatissimo come Riccardo Chailly; e ancora: Colin Davis, Bernard Haitink, Georg Solti, il compositore Krzysztof Penderecki, Simon Rattle eccetera eccetera. Ricordo molto bene (e con quanta nostalgia) che in ogni programma non mancava (quasi) mai un omaggio ad un compositore inglese del passato o la “Prima” esecuzione assoluta di un lavoro di un musicista anglosassone vivente. Sala sempre esaurita, nonostante i seimila posti disponibili. E da lì che ho iniziato ad esplorare la musica inglese del secolo scorso, scoprendo tesori straordinari o lavori comunque di un qualche interesse. Tra quei lavori “esplorati” allora e frequentati negli anni con una certa continuità vi segnalo la Sinfonia n. 7 “Antartica” di Ralph Vaughan Williams (probabilmente mai eseguita in Italia) nell’eccellente interpretazione della London Symphony Orchestra diretta da André Previn (l’etichetta è quella della RCA/BMG Classics: in catalogo c’è anche l’integrale di tutte le sue nove sinfonie). Vaughan Williams non studiò solo a Londra, ma anche a Cambridge, a Berlino con Max Bruch e a Parigi con Ravel, assorbendo molto della cultura musicale tedesca e francese e fondendola mirabilmente con la tradizione (anche folclorica) del suo paese d’origine. La “Sinfonia Antartica”, eseguita per la prima volta a Manchester il 14 gennaio 1953, è una sorta di maxi ampliamento dalla colonna sonora scritta da Williams per il film “Scott of the Antarctic”, uscito nel 1949. Fin dal 1947, mentre il film era in corso di produzione il compositore inglese avvertì dentro di sé che quella storia epica gli aveva evocato qualcosa di più profondo di una musica legata ai tempi brevi degli episodi del film. Per una volta non voglio aggiungere altro. Nel booklet del cd che vi ho segnalato non mancano per fortuna anche interessanti note in italiano. Mi aspetto però da voi qualche commento o anche riflessione dopo l’ascolto, positivo e/o negativo che sia. Mi raccomando…Scrivete, scrivete, scrivete.
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