La grande musica è di casa a Monfalcone
Straordinari interpreti della musica internazionale e raffinate scelte di repertorio caratterizzano la stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone, che apre, martedì 30 ottobre, con un concerto per due pianoforti, affidato a un nome profondamente legato alla storia del Comunale, Louis Lortie, sul palcoscenico, per l’occasione, con l’affascinante pianista Hélène Mercier: un repertorio di forte impatto (dal maturo Schumann pianistico, alle suggestioni del Peer Gynt di Edvard Grieg) conferma la grande forza comunicativa del sodalizio. Ancora autori della grande storia della musica classica e romantica, nella serata che vede protagonista il duo Nikolaj Znaider (violino) e Robert Kulek (pianoforte), il primo acclamato per la profonda musicalità e le “vibranti” interpretazioni, il secondo per l’impeccabile solidità tecnica e per la versatilità stilistica: i due solisti presentano un repertorio multiforme che si scioglie attraverso alcune celebri pagine di Bach (il bellissimo Concerto in la minore per violino solo BWV 1003), Beethoven e Schumann. Alla fresca lettura di Gesa Hoppe, Franziska Gottwald e Felicitas Strack, giovani ma già affermate interpreti, formatesi presso le più alte accademie di area tedesca, sono affidate alcune delle più belle pagine liederistiche di Robert e Clara Schumann, tra cui il capolavoro Frauenliebe und Leben, ma anche Myrthen e Spanische Liederspiel, ed alcuni lieder di Clara, dedicati all’amato compagno. Il giovanissimo talento del pianoforte Rafal Blechacz, vincitore del primo premio al Concorso Chopin di Varsavia 2005, é ospite al Comunale con un programma coraggioso per il suo eclettismo, che va dalla scrittura cristallina di Mozart, all’intimismo di Debussy, dalla profondità chopiniana alla grande energia di Szymanowski. Continua, all’interno della stagione, il percorso dedicato a Johann Sebastian Bach che vede l’insuperabile Angela Hewitt, portare a termine l’incantevole lettura del Clavicembalo ben temperato, iniziata nelle scorse stagioni; a chiudere il concerto la melodica leggerezza della Suite francese n. 5 in sol maggiore. Prosegue con un altro appuntamento bachiano il pianista israeliano Ramin Bahrami che, appena trentunenne, ha consacrato la sua promettente carriera all’opera di Bach: alle sue mani è affidato un altro capolavoro assoluto, L’arte della fuga, da Bahrami recentemente inciso, dopo le Variazioni Goldberg e le 7 Partite, per la Decca. Ancora rivolto al periodo Sei-settecentesco è il concerto de Il Giardino Armonico, ensemble diretto da Etienne Siebens, che esplora il linguaggio virtuosistico della musica, tra gli altri, di Haydn, Locatelli e Boccherini in un percorso caratterizzato da un titolo quanto mai significativo, La casa del diavolo, che richiama, infatti, quel linguaggio denso, virtuosistico e dall’intensa passionalità, tipico della scrittura musicale dell’epoca. Di assoluta rarità è il concerto del periodo di Natale, affidato al notissimo Clemencic Consort: Tamás Kiss, András e Péter Kecskés insieme al fondatore dell’ensemble, Renè Clemencic, propongono pagine tradizionali dell’area centro-danubiana (la cosiddetta vecchia Ungheria) composte tra il XV e il XVI secolo, rilette dall’ensemble con grande perizia filologica ed eseguite con rari e pregiati strumenti antichi. La precisa attenzione alla realtà contemporanea, scelta di rinnovamento e di crescita che rende il Teatro Comunale di Monfalcone un unicum in regione, e non solo, connota come nelle passate stagioni, la rassegna ‘900&oltre, più che mai nutrita e ad ampio spettro. Per evidenziare ulteriormente questa sua cifra caratteristica, il Teatro offre, da quest’anno, la possibilità di abbonarsi alla sola rassegna, a prezzi molto vantaggiosi. Il primo appuntamento di ‘900&oltre vede sul palcoscenico il Quintetto Bibiena, attento esploratore della Nuova Musica, affiancato, nella prima parte del concerto, dal grande percussionista B.C. Manjunath, per un’affascinante contaminazione tra sonorità primitive indiane e linguaggio contemporaneo; il Novecento storico del debussyano La Boîte à Jouxjoux, previsto nella seconda parte per il solo quintetto, trova nuove dimensioni nella trascrizione di Carlo Ballarini. Il Klangforum Wien, protagonista del successivo appuntamento, è un ensemble che si distingue per l’originalità nella ricerca del repertorio: grazie ad essa si è aggiudicato il Leone d’oro alla musica del presente alla 50a edizione della Biennale di Venezia. A Monfalcone il gruppo propone un excursus di composizioni di autori contemporanei (da Sciarrino a Xenakis, fino ai giovani Benjamin e Manca), testimoni di aree culturali e linguaggi diversissimi. Il Philharmonische Camerata Berlin, successivo ospite, è un ensemble che riunisce i migliori archi dei Berliner Philharmoniker ed abbina la pienezza del suono orchestrale alla ricerca cameristica del dettaglio sonoro. Oltre a due pagine originali di Stravinskij (Concerto in re) e di Šostakovič (Preludio e Scherzo, op. 11), l’ensemble presenta alcune bellissime trascrizioni per gruppo da camera di Gustav Mahler e di Yuri Bashmet. E’ poi la volta del giovane duo formato da Igor Bobovich (violoncello) e Elena Kolesnitschenko (pianoforte), che dei maestri della grande scuola russa scelgono coraggiosamente due sonate di Prokof’ev e Šostakovič, e si cimentano, assieme, anche con una pagina di rara esecuzione del contemporaneo Anatoly Samonov e con il più analitico linguaggio di Alfred Šchnittke. Il grande danzatore e coreografo indonesiano Mugiyono Kasiko, protagonista del quinto appuntamento di ‘900&oltre, è un virtuoso delle arti corporee e un attento riscopritore delle centenarie tradizioni della sua terra: assieme alla Mugi Dance Company, Mugiyono inventa creature universali, ora comiche, ora tragiche per uno spettacolo prodigioso per tecnica ed espressività. Il nome di Paul Hillier, direttore e musicologo, inizialmente legato alla formazione dell’Hilliard Ensemble, è oggi sinonimo di coralità: a Monfalcone dirige, nel programma dedicato alle Voci del Baltico, l’Estonian Philharmonic Chamber Choir, uno tra i più famosi ed apprezzati cori dell’area nordeuropea. Interamente dedicato alla lettura di compositori contemporanei nordici, il concerto, che conclude la Stagione 2007-2008, non manca di stupefacenti effetti sonori, e di raffinate pagine a cappella, molto poco conosciute ed eseguite in Italia.
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