blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

venerdì, settembre 25, 2009

Prenderà il via il 17 ottobre una sontuosa e intensa stagione della IUC di Roma

Prenderà il via il 17 ottobre prr concludersi il 20 ottobre 2010 la sessantacinquesima stagione dell'ISTITUZIONE UNIVERSITARIA DEI CONCERTI DI ROMA. Trentaquattro concerti in abbonamento, divisi tra il sabato pomeriggio e il martedì sera. Il programma è quanto mai vario e ricco d'idee e ogni concerto presenta un suo particolare motivo d'interesse. Sarà per l'ascoltatore un appassionante viaggio nel mondo dei suoni, che percorrerà non solo i territori della musica classica antica e contemporanea, da Palestrina a Mahler, da Bach a Xenakis, ma farà anche frequenti e stimolanti deviazioni in campi diversi, dal jazz all'elettronica e alla musica da film. I grandi interpreti - Gidon Kremer, Angela Hewitt, le sorelle Labèque, il Quartetto Emerson, Manuel Barrueco, Diamanda Galás, Jan Garbarek e tanti altri - si alterneranno ai giovani talenti, attentamente scelti tra quelli che stanno emergendo a livello internazionale. Sabato 17 Wayne Marshall dirige l'Orchestra Sinfonica "Giuseppe Verdi" di Milano: questo musicista singolarmente eclettico (è noto in tutto il mondo come interprete di Gershwin, ma è anche organista di chiesa) ha scelto due classici del Novecento, Sibelius e Prokof’ev. Accanto a lui fa il suo debutto romano la violinista ventenne Francesca Dego, così presentata da Salvatore Accardo: "È uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto, possiede una tecnica infallibile e brillante, un suono bello, caldo e affascinante, una musicalità fantasiosa e allo stesso tempo rispettosa del testo". Martedì 20 sono in programma cinque Concerti di Bach eseguiti da Angela Hewitt, affermatasi in pochi anni come "la più eminente interprete di Bach al pianoforte del nostro tempo" (The Guardian). In quest'occasione suona insieme al prestigioso Bach-Collegium Stuttgart, formato da alcuni dei migliori strumentisti tedeschi e specializzato nell'esecuzione della musica del Kantor di Lipsia. Nella stagione s'incontrano molti altri grandi interpreti. Iniziamo dai pianisti. Andrea Lucchesini esegue alcuni degli ultimi e più alti capolavori di Beethoven e Schubert. Katia e Marielle Labèque propongono Bolero di Ravel in un'originale versione per due pianoforti e percussioni tradizionali basche. Till Fellner prosegue il ciclo delle Sonate di Beethoven. Completano la serie dei grandi pianisti Alexandre Tharaud, una star in Francia che l'Italia sta cominciando a scoprire solo ora, Alexander Lonquich, con “Innere Stimme” uno stimolante programma che accosta Schumann e Skrjabin a Berg e Webern, e Boris Berezovsky, che suonò giovanissimo alla IUC nel 1991 e 1997 e vi torna come uno dei più acclamati ed elettrizzanti virtuosi della tastiera. Passando al violino, incontriamo Nikolaj Znaider, che ha fatto anch'egli il suo debutto romano proprio alla IUC ed ora è uno dei più celebrati violinisti del mondo: "Da quando Gidon Kremer aveva infiammato il mondo del violino negli anni Settanta, nessun violinista aveva suscitato la stessa eccitazione" (Chicago Tribune). Poco prima di lui, si può ascoltare proprio Gidon Kremer - da trent'anni protagonista della scena musicale con l'originalità e la profondità delle sue interpretazioni - che viene alla IUC con la sua Kremerata Baltica. Una personalità spiccata caratterizza e rende stimolanti anche le interpretazioni del duo formato dalla strepitosa violinista moldava venticinquenne Patricia Kopatchinskaja (che debutta a Roma) e dal pianista-compositore turco Fazil Say (...anche lui ha fatto il suo debutto romano in recital alla IUC). Fanno parte dell'Olimpo dei grandi interpreti anche il violoncellista Gautier Capuçon che suona con I Virtuosi Italiani, il chitarrista Manuel Barrueco, che dopo una lunghissima assenza torna a Roma col Cuarteto Latino-Americano, il mezzosoprano Sonia Ganassi, in un seducente programma di mélodies francesi e romanze italiane, e il Quartetto Emerson, con Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce di Haydn. Debutta a Roma il ventitreenne violinista belga Yossif Ivanov, premiato come Outstanding Young Artist al Midem 2006 e Rising Star dall'European Concert Hall Organization. Una conferma del suo straordinario talento viene dal fatto che la Stradivari Society di Chicago gli ha concesso in uso lo Stradivari Lady Tennant del 1699, che a un'asta Christie’s nel 2005 è stato battuto alla quotazione più alta mai raggiunta fino allora da un violino. Rivelatasi al Concorso Rubinstein del 2008, la pianista Khatia Buniatishvili fa il suo debutto a Roma in due Concerti di Haydn e Mozart, avendo accanto un tutor prestigioso come Gidon Kremer nella duplice veste di violinista e direttore. Un altro debutto è quello del Quartetto Bennewitz di Praga, che, dopo aver vinto nel 2008 il severissimo Concorso Borciani, sta compiendo una lunga tournée nelle più importanti capitali musicali del mondo e si sta affermando come uno dei migliori quartetti del prossimo futuro. Per il pianista Maurizio Baglini questo non è un debutto ma un ritorno, sull'onda del successo ottenuto alla IUC l'anno scorso; il programma è di grandissimo impegno e include un sesto grado di virtuosismo pianistico come gli Studi di Liszt e Chopin. La IUC ha commissionato a Silvia Colasanti un lavoro ispirato alle Metamorfosi di Ovidio dal titolo Orfeo. Flebile queritur lyra. Alla prima assoluta di questo lavoro della giovane compositrice romana, molto nota e apprezzata in campo internazionale, partecipa l'attrice Maddalena Crippa come voce recitante. Sicuramente è una presenza eccezionale in una sala da concerto quella di Margherita Hack, che nell'ambito del Festival delle Scienze partecipa alla prima esecuzione italiana di Le Noir de l'Etoile di Gérard Grisey, l'ideatore della "musica spettrale". L'intervento di un astrofisico è espressamente prescritto in questa sorprendente partitura che prevede l’interazione fra esecutori e segnali astronomici provenienti dalle pulsar Vela e 0359-54. Quarant'anni fa a Roma alcuni giovani musicisti americani fondavano MEV-Musica Elettronica Viva, un avveniristico gruppo d'improvvisazione che esplorava le nuovissime possibilità degli strumenti elettronici. Alvin Curran, Richard Teitelbaum e Frederic Rzewski celebrano quest'anniversario dedicando a Roma una loro nuova creazione, Gran Raccordo Anulare. Il magnifico coro inglese Tallis Scholars alterna musiche sacre rinascimentali e pagine contemporanee di Arvo Pärt, nell'ambito del festival "Diario dell'anima" dedicato al compositore lettone e organizzato insieme ad altre istituzioni romane (Accademia Nazionale di S. Cecilia, Accademia Filarmonica Romana, Musica per Roma). È una delle maggiori formazioni sinfoniche dell'est dell'Europa l'Orchestra Sinfonica Nazionale Ucraina di Kiev diretta dal direttore stabile Volodomyr Sirenko. Per il Concerto n. 2 di Rachmaninov è stato invitato come solista il giovane pianista Giuseppe Albanese, già applaudito in prestigiose sale da concerto come Konzerthaus di Berlino, Mozarteum di Salisburgo, Salle Cortot di Parigi e Metropolitan Museum di New York. Partecipando alla gara di solidarietà verso i musicisti aquilani, rimasti senza sede e spesso senza strumento a causa del terremoto, la IUC ospita l'Orchestra Sinfonica Abruzzese e il suo direttore Vittorio Antonellini, proseguendo una collaborazione di lunga data. Si può considerare il concentrato di un'orchestra sinfonica il gruppo formato da Ars Trio di Roma e Ars Ludi, che esegue la grande Sinfonia n. 15 di Šostakovič in una riduzione per piccolo organico. Simile è il caso de I Solisti della Mahler Chamber Orchestra, che presentano la prima esecuzione assoluta della versione per 16 strumenti della Sinfonia n. 1 "Il Titano" di Mahler: l'aver suonato tante volte questo autore sotto la bacchetta di Abbado rende la loro interpretazione particolarmente interessante. Una performance fuori d'ogni schema è quella di Diamanda Galás, la celebre cantante (ma anche pianista e compositrice) americana d'origine greca. Usa la sua voce di quasi quattro ottave d'estensione come uno strumento, ma intreccia questa sua ricerca nel campo della tecnica vocale con un discorso espressivo concentrato soprattutto sulle tematiche della sofferenza, dell'ingiustizia e della privazione della dignità. Il suo concerto è indubbiamente uno degli appuntamenti più attesi, tanto più dopo l'annullamento della sua ultima tournée italiana. Entra in scena il jazz con l'Island Blue Quartet del ventenne sassofonista siciliano Francesco Cafiso, uno dei talenti più precoci della storia del jazz, che il grande Wynton Marsalis aveva voluto accanto a sé quand'aveva appena 13 anni! È stato l'unico italiano invitato ad esibirsi a Washington in occasione della cerimonia d'insediamento del Presidente Obama. Vincitore di tre David di Donatello, Franco Piersanti dirige le musiche da lui scritte per i film di Ermanno Olmi, Gianni Amelio, Nanni Moretti e Daniele Luchetti. Ha inoltre voluto riservare alla IUC la prima esecuzione assoluta di Requiem marino, in memoria di tutti i migranti periti in mare nel tentativo di raggiungere una vita migliore. Promette momenti bizzarri ed esilaranti la serata intitolata "... e lasciatemi divertire!", ideata dal pianista Antonio Ballista mettendo insieme pagine umoristiche di compositori in vena di scherzare, da Rossini a Satie, da Stravinsky a Cathy Berberian. La IUC è sempre stata molto attenta alla promozione della musica tra i giovani e gli studenti, anche attraverso alcuni progetti mirati. Rientra in quest'ottica Musica pourparler, tre incontri con interpreti che raccontano se stessi e la musica a un pubblico giovane, parlando e suonando: sono il pianista Andrea Bacchetti, l’inedito duo pianistico Rita Marcotulli - Gilda Buttà e il gruppo di percussioni Ars Ludi. L’attività didattica prosegue inoltre con una serie di concerti nelle scuole medie romane. In chiusura, uno degli appuntamenti clou della stagione: Officium, l'affascinante progetto - nato nel 1993 e sempre sviluppato e rinnovato - del sassofonista norvegese Jan Garbarek e dal quartetto vocale inglese Hilliard Ensemble, che riescono a far incontrare jazz contemporaneo e polifonie medioevali e rinascimentali, creando atmosfere mistiche e allo stesso tempo seducenti.

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