Sono iniziati nella giornata di ieri i lavori all'Auditorium "Nino Rota"
Quando per anni ho ascoltato dal vivo o letto sui giornali le proteste per la mancata ricostruzione del Teatro Petruzzelli, incendiato nel 1991 da mandanti ancora oggi ignoti, ho spesso risposto che non era quello in fondo lo scandalo più vergognoso della nostra città. Infatti, la storia altrettanto lunga e tortuosa dell’Auditorium “Nino Rota”, adiacente il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari supera di molto, se vogliamo, quella del Petruzzelli, quanto a pastoie burocratiche, a immobilismo e a carenza di volontà politica (e non solo). Basterebbe ricordare che il contenitore culturale intitolato al maestro Nino Rota e inaugurato agli inizi degli anni Ottanta, dopo appena dieci anni (era il 20 novembre del 1992) venne ufficialmente chiuso con provvedimento di diffida del Comune di Bari per problemi legati al mancato adeguamento alla normativa di sicurezza, igiene e agibilità allora in vigore. Un provvedimento che fino a ieri, 9 settembre 2009, storica data di consegna del cantiere all’impresa appaltatrice, ha praticamente dettato legge costringendo alla chiusura al pubblico l’unica importante sala da concerti esistente a Bari. Diciassette anni che meriterebbero di essere raccontati in altrettanti libri, come è accaduto per il Politeama barese, per capire le motivazioni di tanta attesa prima che si ponesse finalmente la prima pietra per la ristrutturazione globale dell’auditorium barese. E invece, se non fosse per una corposa rassegna stampa che chi scrive ha gelosamente conservato, nulla è stato pubblicato da alcun editore locale o nazionale al cospetto di quest'altra vergognosa vicenda. Non resta che attendere dunque che il cantiere sia ultimato entro il dicembre 2010 e poi sarebbe magari il caso che si provasse a raccontarla per bene, con date, fatti, nomi e cognomi, anche questa storia tutta barese di kafkiano immobilismo. Per il momento godiamoci, insieme al ritrovato Petruzzelli, l’attesa di un nuovo conto alla rovescia che possa regalarci, al suo scoccare finale, la restituzione alla città di un altro prestigioso contenitore. Ieri mattina, per la cronaca, all’incontro con la stampa nello stesso auditorium c’erano il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, il presidente del Conservatorio "N. Piccinni", Carulli il direttore dello stesso Marco Renzi il progettista Mario Anastasia e Vito Fanelli, dirigente del Servizio Edilizia 2 della Provincia di Bari e responsabile del procedimento. L’importo complessivo del progetto ammonta a complessivi Euro 8.472.167,94, di cui Euro 5.149.473,08 per lavori a base d’asta comprensivi degli oneri per l’attuazione del piano di sicurezza nella misura di Euro 242.579,04. I lavori una volta effettuati è stato detto in conferenza stampa “consentiranno una nuova distribuzione e sistemazione dei posti a sedere sia nella sala grande che in quella inferiore, nonché la realizzazione di nuove e diverse vie di esodo con le relative uscite su luogo sicuro che consentiranno il rispetto della vigente normativa in materia di sicurezza e di evacuazione (…)”. Per la sala grande saranno previsti 819 posti a sedere, di cui 719 destinati al pubblico compresi n. 6 posti per disabili e n. 100 persone tra orchestrali, addetti ai lavori, ecc; nella saletta inferiore invece i posti previsti sono 148, di cui 138 riservati al pubblico e 10 a persone tra orchestrali e addetti ai lavori. Non resta che augurarci che sia finalmente arrivata la volta buona e che per la fine del 2010, come lo stesso Schittulli ha fatto, l’Auditorium "Nino Rota" possa davvero essere riaperto al pubblico, senza ulteriori rinvii.
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