Franco Chieco, decano dei critici musicali pugliesi, interviene sull'ormai famigerato "Decreto Bondi"
"Una certa Bari, con il sostegno di una discreta parte di una certa Puglia, si ostina a credere che Michele Emiliano sia un genio della politica. A gamba tesa, secondo il suo costume, il Nostro è intervenuto sulla questione del decreto del governo sulle 14 fondazioni liriche italiane. Un decreto che invero lascia non poco perplessi sul metodo ma che nella sostanza mira a eliminare lo spreco di denaro pubblico che buona parte di tali fondazioni pratica con deplorevole disinvoltura. Vi par poco? Per prima cosa, il decreto mira a bloccare fino al 2012 le assunzioni a tempo indeterminato. E fin qui, a mio parere, niente di scandaloso non solo in un mondo dalle economie alle pezze, ma soprattutto alla luce di quanto avviene nella gestione – con i ben noti metodi clientelari – di quasi tutti i teatri. E nessuna meraviglia che a protestare siano i sindacati (nei teatri prevalgono quelli di sinistra). Non intendono rivelare anche le più curiose particolarità dei contratti (nazionali e integrativi) che difendono, attenti a mettere al sicuro privilegi corporativi assolutamente sconosciuti a chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. Ma il sindaco di Bari (e in quanto sindaco, presidente della Fondazione Petruzzelli) ne approfitta e ci mette del suo per lanciare un allarme che è una prova lampante di come si possa fare demagogia ad ogni piè sospinto. Detta ai giornali titoli catastrofici per dire che “Bondi vuole la paralisi del Petruzzelli”. Insomma la butta in politica, mentre la sopravvivenza degli enti lirici richiede ben altro impegno: se i soldi dello Stato non bastano più, bisogna cercare altre risorse tra i privati, quelli sicuramente interessati alla difesa della cultura, mentre al contrario i ben noti centri del potere politico affidano la tutela delle loro roccaforti alle truppe d’assalto dei galoppini accuratamente reclutati. E invece che accadrà? Sappiamo bene che per il Petruzzelli il ministero attiverà una corsia preferenziale, come è giusto e logico che sia. Il Petruzzelli, ultimo arrivato tra le 14 fondazioni liriche, si trova di per sé in una posizione unica e anomala: soltanto quest’anno sarà ammesso ai finanziamenti del FUS (fondo unico per lo spettacolo). Il suo problema è che deve costituire una sua orchestra stabile non avendo rinnovato la convenzione con l’orchestra della Provincia. Emiliano pensava di dare uno schiaffo a Schittulli. Ma ora dal ministero gli fanno sapere che la corsia preferenziale potrà essere attivata a condizione che l’assunzione di orchestrali avvenga non già per chiamata diretta ma solo mediante un regolare concorso. Come, del resto, va chiedendo da tempo Silvia Godelli, che nel consiglio di amministrazione della Fondazione – rigorosa protesi di Nichi Vendola - rappresenta la Regione Puglia. E’ politico il problema? E’ un problema della politica barese? Si dà il caso che il geniale Emiliano ora dovrà risolverlo su due fronti “politici” opposti. O sposa le tesi della Godelli (che sono le stesse del ministero) oppure torna da Schittulli e umilmente gli chiede di rispolverare la convenzione (ricusata) con l’orchestra della Provincia." Franco Chieco
2 Commenti:
E' proprio vero che i critici musicali sono la rovina dell'ambiente musicale stesso.
Mi permetto di dire che questa è un'analisi pietosa, frutto di una non conoscenza della reale vita quotidiana di musicisti e artisti in genere.
Franco Chieco sarà pure "un nome"...ma sinceramente parla da individuo che arriva a fine mese ben tranquillamente.
4:56 PM
Non sono assolutamente d'accordo con Lei gentile signore ANONIMO sulla sua generica considerazione dei critici. Chi cura gratuitamente questo blog è critico musicale e ha per esempio le sue "brave" difficoltà ad arrivare alla fine del mese come tanti suoi (presumo)colleghi che tra l'altro rispetto profondamente...Lei piuttosto abbia il coraggio di mettere la sua firma a quanto afferma invece di nascondersi dietro un comodo anonimato.
6:13 PM
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