Il Massimo di Palermo propone l'AIDA di Verdi al Teatro della Verdura
Il 9 luglio alle ore 21.15 (con repliche il 10, l'11 e il 13 luglio) nello spazio all'aperto del Teatro di Verdura di Villa Castelnuovo a Palermo, per la stagione 2010 del teatro Massimo debutta un nuovo sontuoso allestimento di "Aida". L'amatissima opera di Giuseppe Verdi torna in scena a Palermo con la regia di Franco Ripa di Meana, le scene e i costumi di William Orlandi, le luci di Guido Levi e la coreografia di Luciano Cannito. Sarà un Egitto fra luci e ombre, in cui – accanto alle celebri scene di insieme – avranno risalto i momenti più intimi e commoventi della vicenda. Un allestimento basato su elementi scenici mobili che ricordano i volumi geometrici delle piramidi, dominato dai toni del blu e del grigio; per i costumi una visione “mitologica” dell'Egitto per come veniva fantasiosamente rappresentato nelle pitture della seconda metà dell'Ottocento. Aida, storia di una schiava etiope prigioniera del faraone in Egitto, messa in musica da Giuseppe Verdi nel 1871 su libretto di Antonio Ghislanzoni, rappresenta una delle partiture più note, amate e rappresentate dell'intero repertorio. Costata 150.000 franchi (versati sul conto di Verdi presso la banca Rothschild di Parigi), Aida dopo alcuni rinvii debuttò a Il Cairo, per l'inaugurazione del nuovo Teatro dell'Opera, il 24 dicembre 1871, giungendo poi in Italia, alla Scala, nel febbraio del 1872. La prima a Palermo, sul palcoscenico del Politeama Garibaldi, è datata invece 27 marzo 1881; fino a oggi si sono succedute ben 36 edizioni, l'ultima nel dicembre 2008 con la regia di Franco Zeffirelli. In Aida, come ricorda Giorgio Pestelli, “monumentalità e psicologia sono le due facce non separabili di una stessa realtà”. I quattro atti dell’opera sono internamente suddivisi in due scene (a eccezione del terzo) ed equilibratamente divisi tra momenti di luce e di ombra. La trama si sviluppa secondo temi assai cari al compositore che dipana il fitto groviglio di passioni e di conflitti con estrema lucidità, scoprendo inattesi punti di contatto tra slanci collettivi e tumulti individuali, colpi di scena della storia e svolte tragiche del destino di una donna. Tutti i personaggi che si oppongono alle ragioni del potere per affermare la propria individualità soccombono: la protagonista, che sogna di eluderle in una fuga impossibile; Radamès, che involontariamente le tradisce e ne riceve la morte; Amneris, che crede di servirsene per le sue trame e ne viene travolta. Tranne per il valoroso condottiero, il cui ritratto non è del tutto definito, appare perfetta l’introspezione psicologica di Aida, Ramfis, Amonasro e soprattutto di Amneris, insieme diabolica e disarmata, imperiosa e fragile. Protagonista femminile nel ruolo del titolo sarà Susanna Branchini, soprano assai caro al pubblico della città, nonché protagonista delle recenti tournée estive in Giappone e in Finlandia del Teatro Massimo; al suo fianco quale Radamès il tenore Francesco Hong, quindi Agnes Zwierko (Amneris), Francesco Palmieri (Il Re), Luiz-Ottavio Faria (Ramfis), Vladimir Chmelo (Amonasro). Nella recita di sabato 10 luglio, nei ruoli di Aida, Radames e Amneris si alterneranno nell'ordine: Olga Chernisheva, Francesco Anile e Marina Prudenskaja. Protagonista con il Corpo di Ballo del Teatro Massimo delle coreografie preparate da Luciano Cannito la stella della danza e della tv José Perez. Sul podio dell'Orchestra del Teatro debutta a Palermo una delle più apprezzate bacchette di oggi, Srboljub Dinic, già trionfatore dell'edizione di Puritani andata in scena lo scorso anno nella tournée del taetro in Finlandia.Il Coro del Teatro è guidato dal suo direttore stabile Andrea Faidutti. Costo dei biglietti: da euro 15 a euro 90 presso il botteghino del Teatro (da martedì a domenica, dalle ore 10 alle ore 15, tel. 0916053580 / fax 091322949 / biglietteria@teatromassimo.it), sul sito www.teatromassimo.it o nelle prevendite autorizzate in tutta Italia del circuito Amit-Vivaticket. Informazioni e prevendita 800 907080 (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17).
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