Caloroso successo per Tabarro e Cavalleria rusticana al Petruzzelli
Vinti, diseredati, miserabili, disperati, innamorati pazzi di gelosia che ammazzano per amore (ma quale amore?). Queste alcune delle parole, che nel gergo virtuale del mondo ipertelematico e informatizzato di oggi verrebbero chiamati "tag" o "parole- chiave" per definire l'insolito dittico verista (Tabarro di Puccini e Cavalleria rusticana di Mascagni) andato in scena con vivo successo ieri al Teatro Petruzzelli di Bari, quale spettacolo inaugurale della seconda stagione dell'omonima Fondazione nel rinato Politeama. Regia tradizionale quella di Michele Mirabella, senza gli spericolati intellettualismi tanto in voga oggi nei teatri d'opera, ben esplicata dalle scenografie di Nicola Rubertelli e dai misurati costumi di Giuseppe Bellini. Eccellente la direzione musicale, appassionata ed energica di Alberto Veronesi, alla guida dell'orchestra e del coro della Fondazione, apparsi entrambi in forma smagliante. Valida la doppia compagnia di canto schierata nei due atti unici, in cui primeggiavano per qualità vocali e sceniche l'esperto baritono rumeno Alexandru Agache (Michele e Alfio)e la giovane, bravissima soprano Susanna Branchini (Giorgetta e Santuzza), impegnati in entrambe le opere. Degni di nota anche i comprimari, tra cui mi piace soprattutto segnalare la prova maiuscola della salentina Antonella Colaianni nel ruolo della Frugola.
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