Salta a Bari l'edizione 2007 del Concorso Internazionale di chitarra "Mauro Giuliani"
Ormai non c’è più modo di salvare per il 2007 il Concorso Internazionale di Chitarra Classica “Mauro Giuliani”, organizzato per 25 anni in autunno dalla Camerata Musicale Barese. La XXVI Edizione non ci sarà, almeno per quest’anno. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, attraverso le decisioni assunte dalla Commissione Centrale Musica, ha cancellato gran parte delle sovvenzioni a favore dei Concorsi Musicali nazionali ed internazionali e quelli sopravvissuti hanno subito riduzioni delle assegnazioni fino al 50% rispetto agli anni precedenti.
La Camerata si è vista così annullare qualsiasi contributo, né d’altro canto i contributi locali sarebbero bastati a salvare il Concorso “Mauro Giuliani”, che in questi 25 anni ha acquistato una fama ed una rinomanza di valore mondiale.
Anzi sorprende il fatto che siano venute meno d’un colpo le sovvenzioni per un settore importante, capace di assicurare nuova linfa alla vita concertistica grazie alla scoperta ed alla valorizzazione dei giovani talenti.
E’ esattamente la sorte toccata al Concorso della Camerata, che pure, per 25 anni, si era vista riconoscere il sostegno ministeriale. Negare questo sostegno significa remare soprattutto contro i giovani, per i quali un concorso rappresenta un’occasione di incontro-confronto tra coetanei, una verifica delle loro capacità e, per i vincitori, l’unica opportunità per entrare nel mondo del lavoro.
I Dirigenti della Camerata, però, non demordono: prendono atto di una sconfitta che infrange i loro sforzi ed il loro impegno, ma sono decisi a recuperare il “Concorso Giuliani” del 2008, contando soprattutto sugli Enti e sulle Banche che hanno sempre affiancato la benemerita associazione barese.
Non sarà facile restituire alla città una manifestazione di grande prestigio, apprezzata da tutto il mondo della chitarra, in Italia ed all’estero. Sta di fatto che Bari ha perso per il 2007 questa opportunità, subendo, forse senza rendersene conto, un grave depauperamento artistico e culturale.
La città ha l’obbligo di riflettere e di tutelare, difendere, salvare questo genere di occasione e di opportunità.
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