blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

sabato, novembre 24, 2007

Giovanni Bellucci interpreta in una veste nuova i due concerti per pianoforte e orchestra di Chopin con la Filarmonica di Torino

Dopo il successo dei cinque concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, l’Orchestra Filarmonica di Torino collabora nuovamente con Giovanni Bellucci, nella doppia veste di pianista e direttore. Questa volta sui leggii ci sono i concerti per pianoforte di Chopin, capolavori del pianoforte romantico che verranno eseguiti in curiose trascrizioni per orchestra d’archi realizzate appositamente da Francesco Cilluffo e Giorgio Spriano, giovani compositori torinesi attivi a livello internazionale. Lontani dalla potenza drammatica di Beethoven o dall’irruenza di Liszt, i Concerti di Chopin si collocano in un’altra dimensione: il severo impianto formale classico lascia spazio a una maggiore libertà formale e creativa, tanto da far apparire queste opere più fantasie solistiche con accompagnamento strumentale che concerti in senso stretto. Protagonista assoluto però è il pianoforte, di cui Chopin indaga a fondo le potenzialità espressive, plasmando e vivificando le possibilità ritmiche e melodiche dello strumento. Concerto: biglietti a 21 euro (ridotti 16 euro 6 euro per i nati dal 1976). Prova generale aperta al pubblico:8 euro. Per informazioni e acquisto biglietti: biglietteria Oft, via XX settembre, 58 – tel. 011.53.33.87 – biglietteria@oft.it. Orario di apertura: da lunedì a venerdì 9-12 e 15-18. Consacrato nella ristrettissima élite dei grandi interpreti – la sua incisione delle Parafrasi di Franz Liszt sulle Opere di Verdi e Bellini (pubblicata da Assai) è stata inserita da Diapason nella top ten dei dischi lisztiani della storia, che comprendeva Martha Argerich, Arrau, Cziffra, Kempff, Zimerman – il trentanovenne pianista italiano Giovanni Bellucci (nella foto) si è già imposto all’attenzione della critica internazionale come autorevole esponente del pianismo odierno. Tutti i suoi cd sono stati infatti premiati dalle testate specialistiche più prestigiose: dallo “Choc” di Le Monde de la Musique in Francia, all’“Editor’s choice” della britannica Gramophone, alle cinque stelle di “Musica”, al “cd exceptionnel” di Répertoire. «Non esistono dieci pianisti come lui al mondo: egli ci riporta all’età d’oro del pianoforte» – ha commentato “Le Monde” in seguito alla vittoria di Bellucci della World Piano Masters Competition di Montecarlo 1996, ultima di una lunghissima serie di affermazioni in concorsi internazionali. «Bellucci è una forza della natura scatenata, ma né brutale, né meccanica: una forza, invece, enorme e palpitante» ha scritto di lui Piero Rattalino. Da anni ha un’intensissima attività concertistica, che lo vede solista con orchestre come la Los Angeles Philharmonic, la Dallas Symphony, la BBC Philharmonic, la National de France, la Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Filarmonica di Montecarlo, l’Orchestra da Camera di Zurigo, la Sydney Symphony, la Singapore Symphony, i Virtuosi di Praga, l’Orchestre National de Belgique. Collabora costantemente con direttori e interpreti come Abbado, Accardo, Casadesus, Entremont, Inbal, Mackerras e si esibisce per i più importanti festival negli Stati Uniti, in Giappone, Inghilterra, Francia, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Finlandia e Italia.

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