Domenico Longo dirige l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari nella Chiesa di San Carlo Borromeo
Domani, sabato 12 febbraio 2011 alle ore 20.30 presso la Parrocchia San Carlo Borromeo a Bari (Via Colonnello De Cristoforis, 7) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto dedicato a Glinka, Borodin e Beethoven diretto dal maestro Domenico Longo (Ingresso libero. Info: 080.5412302). La serata si apre con l’esecuzione di “Russlan e Ludmilla”, ouverture di Michail Glinka (1804 - 1857). Sebbene quest’opera, composta fra il 1837 e il 1842, goda oggi di una buona popolarità, va detto che all’epoca della sua prima rappresentazione, avvenuta il 9 dicembre del 1842 a San Pietroburgo, fu accolta molto freddamente dal pubblico. Glinka la compose ispirandosi al poema di Puskin e ne scrisse egli stesso il libretto, in collaborazione con Shirkov e Bakhturin. Le principali melodie dell’ouverture sono tratte dal finale dell’opera. Sarà, poi, la volta della Sinfonia n. 3 in la minore (incompiuta) di Alexander Borodin (1833 – 1887). Borodin iniziò a raccogliere le idee per una Terza sinfonia soltanto verso la fine del 1886, pochi mesi prima di morire, sebbene accarezzasse questo progetto da diverso tempo. La sinfonia rimase pertanto incompiuta e ce ne sono giunti soltanto due movimenti. Il primo, Moderato (del quale il compositore aveva lasciato giusto qualche schizzo) venne completato ad opera di Glazounov che l’aveva ascoltato eseguire al pianoforte dallo stesso Borodin. Del secondo invece, uno Scherzo, Borodin aveva completato solo la parte principale degli archi. Secondo le sue intenzioni, il Trio venne adattato da Glazounov, che lo ricavò dal “coro dei mercanti”, un numero originariamente composto per le”Danze del principe Igor”, ma successivamente soppresso. Lo Scherzo, peraltro, è noto anche in una versione per quartetto come movimento di una raccolta intitolata “Il venerdì” scritta per i membri del Gruppo Belaiev. Glazounov provvide a orchestrare questi due movimenti nella primavera del 1887. La serata si chiude con la Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 36 di Ludwig Van Beethoven (1770 - 1827). Beethoven cominciò a comporre questa Sinfonia già verso il 1800, ma la sua stesura definitiva è del 1802, anno in cui fu ultimata nel corso di una villeggiatura a Heilingenstadt. La sua composizione coincise peraltro con un aggravarsi della sordità che affliggeva l’autore. E si può dire che si tratti, in campo sinfonico, dell’ultima opera composta guardando ancora ai grandi modelli di Haydn e Mozart. La ricca orchestrazione, la sostituzione del tradizionale Minuetto con uno Scherzo, l’atmosfera lieve e al contempo animata che caratterizza il finale, dalla sua introduzione “aggressiva” fino ai sorprendenti - per l’epoca - cambiamenti di ritmo e tonalità, rivelano l’insofferenza dell’autore per le convenzioni compositive generalmente accettate ai suoi tempi.
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