blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

venerdì, ottobre 05, 2007

Smagliante debutto con la Stradivarius per il violinista barese Carmelo Andriani

Per il suo debutto con la prestigiosa etichetta milanese Stradivarius, il violinista barese Carmelo Andriani (nella foto) ha scelto un arduo programma per violino solo. Un recital discografico che comprende composizioni solitamente poco frequentate dai violinisti della sua generazione. Dalla Sonata op. 27 n. 4 di Eugene-Auguste Ysaye alla “Paganiniana” di Nathan Milstein, dalla Sonata in re maggiore op. 115 di Sergej Prokof’ev al recitativo e Scherzo-Caprice op. 6 di Fritz Kreisler e alle Variazioni su B.A.C.H. del quarantenne compositore barese Orazio Maglio. Si tratta per lo più di una sapiente carrellata di pezzi da concerto scritti con artigianale perizia da leggendari virtuosi del Novecento; pezzi in grado di mettere in luce le indiscusse qualità tecniche dell’interprete che vi si cimenta. Andriani che conosciamo e apprezziamo già da diversi anni per la non comune padronanza tecnica ed espressiva dello strumento, ma anche per l’umanità sincera e appassionata che irradia nelle sue interpretazioni, oltre che nella vita di tutti i giorni, esprime in questo bel compact disc tutto il variegato ventaglio del suo bagaglio tecnico ed espressivo. Suona per l’occasione uno splendido “Petrus Guarnerius” (Venezia, 1743) del maestro liutaio Claude Lebet e lo fa all’interno di una sala del Convento “Madonna della Vetrana” di Castellana Grotte che con il suo leggero riverbero ne sottolinea la sorprendente ricchezza e corposità timbrica. L’incisione è eccellente anche per l’ottima ripresa sonora qui curata da un “mago” del suono come Domenico Del Giudice. E mi piace poi sottolineare l’interessante lavoro di Orazio Maglio, che in questa sua recentissima e impegnativa fantasia-sequenza dedicata nel 2005 al nome di B.A.C.H. (si bemolle – la – do - si naturale) sintetizza perfettamente gli stilemi del sommo Maestro di Eisenach attraverso una personale rivisitazione di alcune sue straordinarie composizioni. In conclusione un cd piacevolissimo da ascoltare – cosa abbastanza rara nei recital per violino solo - e da raccomandare caldamente a tutti gli appassionati. Non solo naturalmente ai…violinisti di professione.

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