blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

lunedì, febbraio 01, 2010

Stasera il celebre pianista Krystian Zimerman apre l'intenso mese di febbraio alla Scala di Milano

Nei 28 giorni del mese di febbraio la Scala offre ben 28 appuntamenti, contando le doppie recite giornaliere, i concerti per Giovani e Anziani e dell’Accademia nel Ridotto. Stasera il mese si apre con Krystian Zimerman (nella foto) il Ciclo Chopin-Schumann: cinque concerti che cinque grandi interpreti del nostro tempo (Zimerman, Pollini, Barenboim, Lang Lang, Kissin) dedicano al bicentenario dalla nascita dei due compositori che nel pianoforte ebbero uno strumento di espressione privilegiato. Proseguono le recite di Don Giovanni nello spettacolo astratto e pulsante di Peter Mussbach, con la direzione del finissimo mozartiano Louis Langrée e cast di spicco (2, 4, 7, 10, 12, 14). Collegato al ciclo aperto da Zimerman è anche il grande concerto diretto da Pinchas Steinberg nella stagione sinfonica del teatro, con le rare Scene dal Faust di Goethe, splendido affresco sinfonico-corale di Robert Schumann (6, 9, 11). Simon Keenlyside, baritono fra i più eleganti e versatili della scena internazionale, memorabile Papageno alla Scala, tiene l’8 febbraio un recital tutto di splendidi Lieder (Schubert, Wolf, Brahms). Sabato 13 debutta un nuovo titolo di Balletto: Don Chisciotte nella versione coreografica di Nureyev, con Sarafanov e Osipova étoiles ospiti (repliche il 16, 17 in doppia recita, 18, 19, 20). Febbraio è poi segnato dalla presenza di Esa-Pekka Salonen, maestro riconosciuto della musica del nostro tempo, per più di vent’anni direttore della Los Angeles Philharmonic, che debutta sul podio della Scala con Da una casa di morti di Janacek nella regia-capolavoro di Patrice Chéreau, entrambi applauditi al Met. Alla prima di domenica 28, Esa-Pekka Salonen farà precedere diversi appuntamenti con la Filarmonica, fra cui spicca il quinto programma della stagione sinfonica con due brani di Castiglioni e di Donatoni che introducono, rispettivamente, una sezione tutta Ravel ( Ma mère l’oye) e una tutta Stravinskij ( L’oiseau de feu).

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