Gabriele Ferro e il suo gradito ritorno sul podio dell'Orchestra Sinfonica di Bari
Erano pagine belle toste (il “Pulcinella” e la Suite dall’ “Uccello di fuoco”, entrambe di Igor Stravinski) quelle affrontate per il quarantennale, giovedì scorso, nel concerto tenutosi all’Auditorium della Guardia di Finanza dall’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, diretta dal primo direttore stabile della sua storia, Gabriele Ferro (nella foto). Eppure, tutto sommato, direi che è andata discretamente (a parte qualche comprensibile sbavatura nell’arduo Pulcinella). Merito, se vogliamo, di una bacchetta di valore, ma anche dell’impegno profuso dai professori d’orchestra; impegno che non manca mai, va detto, quando sono di fronte ad un direttore importante. E Ferro lo è diventato, tra l’altro senza sconti e faticosamente, impegnandosi moltissimo negli innumerevoli e intensi anni di carriera. Nell’ultimo decennio egli ha infatti ricoperto incarichi di sicuro prestigio in vari teatri italiani ed esteri, dirigendo orchestre come i Wiener Symphoniker, Bamberger Symphoniker e Cleveland, sino ai più recenti successi riportati in tournèe con l’Orchestra Giovanile Italiana (a proposito dell’OGI: quando sarà possibile ascoltarla finalmente anche a Bari?).
Basterebbe del resto guardare la plastica naturalezza del gesto del Maestro: così essenziale e lucido, oltre alla capacità (sempre più rara al giorno d’oggi) di dirigere a memoria due complessi capolavori del Novecento come “Pulcinella” e l’ “Oiseau de Feu”. Validi i tre solisti vocali impegnati nel “Pulcinella”: il tenore Alexander Krawetz, il mezzosoprano Valeria Tornatore ed il baritono Andrea Martin. Nell’intervallo del concerto il Presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella (assente francamente non giustificato l’attuale direttore artistico dell’orchestra Marco Renzi) consegnando una targa ricordo a Ferro, ha dichiarato che d’accordo con il Sindaco di Bari, Michele Emiliano “si sta lavorando affinchè questa nostra grande orchestra possa presto diventare la compagine stabile della Fondazione Petruzzelli”. Un’altra notizia è quella – FINALMENTE - della pubblicazione del bando per la gara dei lavori di ristrutturazione dell’Auditorium “Nino Rota”. Ricevendo la targa, Gabriele Ferro si è dichiarato soddisfatto di essere tornato dopo diversi anni a dirigere un concerto dell’orchestra barese (“Rammento un’orchestra che all’epoca andava molto bene; oggi direi che dopo alti e bassi, ha ripreso a suonar bene.”) e ha tenuto a ricordare figure fondamentali per la città come il grande Nino Rota, il presidente della Provincia Matteo Fantasia e l’indimenticabile presidente del Conservatorio “Niccolò Piccinni” Vitantonio Barbanente.
Altri tempi davvero…
Ci fossero stati loro nelle stanze dei bottoni, probabilmente almeno l’Auditorium “Nino Rota” avrebbe ripreso da un bel pezzo a funzionare a pieno regime.
Resta comunque la VERGOGNA (rimarcata più volte anche da personalità musicali di spicco come Riccardo Muti e Uto Ughi) di tutto il tempo inutilmente perso e soprattutto il danno enorme perpetrato all’Orchestra della Provincia, rimasta ben sedici anni senza una sala da concerto degna di tal nome costretta a girovagare nelle location più assurde. Per non parlare poi di almeno tre generazioni di giovani che non hanno mai potuto godere di un ascolto ideale e consapevole della Musica, costretti – come son stati - a transitare in questi lunghi sedici anni per alberghi, caserme, palasport e sale congressi pur di poter “apprezzare” le sinfonie di Mozart, Beethoven, Brahms, Ciaikovskij e di tanti altri…Chi mai li risarcirà del tempo perduto?
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