blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro Romanelli

venerdì, gennaio 25, 2008

Il celebre pianista Grigory Sokolov suona a Fasanomusica

Ho appena letto l’ottimo articolo di presentazione (firmato sulle pagine pugliesi del quotidiano “la Repubblica” da Fiorella Sassanelli) dell’atteso recital che il grande pianista russo, Grigory Sokolov, terrà stasera a Fasano per la meritoria associazione Fasanomusica. Purtroppo, per motivi familiari, non potrò andarci. Non è la prima volta che il pianista russo - a detta di numerosi critici, tra i più insigni virtuosi del nostro tempo – mi sfugge. Non so nemmeno quanti altri anni dovrò poi aspettare per ascoltarlo una buona volta anche a Bari, invece dei soliti nomi che da anni circolano (sempre gli stessi) nelle stagioni concertistiche nostrane. D’altro canto, Sokolov è un artista schivo, adora “la quiete della campagna” e non ama gli smaglianti riflettori dello star system; di conseguenza, si concede assai di rado a giornali e giornalisti ed altrettanto poco incide dischi in studio. Quelle rare incisioni che sono disponibili sul mercato discografico costituiscono spesso il frutto di registrazioni live. Stasera al teatro Kennedy di Fasano (alle 21, info 080.4331092) suonerà un programma, almeno sulla carta, senza particolari ed originali sussulti. Due Sonate di Mozart (k.280 e K.332) e i 24 Préludes di Chopin. Poi ci saranno probabilmente gli immancabili bis. Come scrive Fiorella oggi su Repubblica, riprendendo, tra l’altro, una recensione del britannico Guardian ad un recente concerto: “Un recital di Sokolov è come una visione dall’epoca d’oro del pianismo russo. Tra una tecnica di ferro e la maturità del suo stile, emerso in giovanissima età, non c’è nulla che non lo riporti alle sue origini: Leningrado, la città in cui è nato 58 anni fa e nella quale si è formato, e Mosca. Aveva appena 16 anni quando la giuria del concorso Tchaikovsky gli assegnò all’unanimità la medaglia d’oro; quella giuria era presieduta da Emil Gilels, altro nome illustre del pianismo russo. A volerlo descrivere è un musicista praticamente perfetto. Dieci dita che gli consentono ogni cosa e una sensibilità che rivela all’ascolto il totale cromatico. Potendolo conoscere, si scopre una personalità vulcanica. E una grande generosità. A fine concerto, è capace di concedere una mezza dozzina di bis. L’ha già fatto, proprio a Fasano, due anni fa.”

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