Viole da gamba che incantano...
Ricordate il film “Tutte le mattine del mondo” di Alain Corneau? Probabilmente sarebbe stato il miglior prologo al concerto, promosso e organizzato dal Festival Mousiké (Musica Ritrovata 9) e svoltosi domenica sera nella splendida Gipsoteca del Castello Svevo. In quel film ambientato nella Francia della seconda metà del XVII secolo grondava insaziabile l’amore per la musica antica e in particolare per uno strumento unico di preziosa, rara intensità, la viola da gamba. Strumento che proprio negli ultimi quaranta, cinquant’anni ha vissuto una sorprendente renaissance grazie a violisti o gambisti, se preferite, del calibro di Nikolaus Harnoncourt, Jordi Savall, August Wenziger. A Bari da un paio d’anni la violoncellista e gambista Sofia Ruffino (nella foto) ha fondato l’Ensemble le Viole di Orfeo che è un complesso vocale-strumentale specializzato nell’esecuzione del repertorio rinascimentale e del primo Barocco europeo. Alle spalle oltre ad una grande passione per la musica antica, c’è però anche una certosina ricerca musicologica sulle fonti, attraverso indagini storiche, paleografiche, organologiche e iconografiche. Domenica sera, l’atmosfera delicata, riposante, danzante e decisamente ispirata nel riproporre antiche e mirabili gestualità, ha permesso di riascoltare alcuni capolavori come i Songs di John Dowland, la celebre “Marche pour la cérémonie des Turcs” di Lully, le Gavotte di Michael Praetorius e i più noti Corali bachiani; pagine che hanno saputo incantare un pubblico numeroso di appassionati e semplici curiosi (tanti rimasti sino alla fine in piedi) che ha applaudito con il giusto calore i diversi momenti del concerto. Al pregevole ensemble strumentale si sono ottimamente aggregati per l’occasione il soprano Valeria Polizio, il mezzosoprano Antonella Nuzzi, il tenore Pino Maiorano e il basso Roberto Lella. Brava Sofia Ruffino che in appena due anni è riuscita a mettere su, in sinergia con il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio barese, questo giovane e appassionato ensemble che non potrà (si spera) che crescere sensibilmente anche negli anni a venire.
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